(Alliance News) - Toscana Aeroporti Spa ha comunicato venerdì che, a novembre, sono stati 482.000 i passeggeri ad aver transitato tra gli scali di Pisa e Firenze.

Rispetto allo stesso periodo del 2022, l'incremento è del 12%, con una crescita sia per lo scalo fiorentino sia per il "Galileo Galilei".

Da gennaio a oggi, negli aeroporti della Toscana sono transitati 7,7 milioni di passeggeri, in aumento del 23% rispetto al 2022, sostanzialmente in linea con il periodo pre-Covid, in calo di appena lo 0,6% rispetto al 2019. Si tratta del terzo miglior risultato di sempre, dopo il boom degli anni 2018 e 2019.

Negli 11 mesi, Toscana Aeroporti ha gestito un network di 95 destinazioni, di cui 12 nuove rotte - Amburgo, Amman, Belgrado, Bilbao, Dusseldorf, Glasgow PIK, Kos, Lione, Marsiglia, Oslo TRF, Porto, Tolosa - e, nello specifico, si tratta di 83 rotte internazionali e 12 domestiche, operate da 35 compagnie aeree.

L'aumento del traffico e il lancio di nuove rotte con alcune compagnie aeree hanno portato anche alla crescita dei movimenti che, a novembre, si attestano a 4.889, in aumento del 12% rispetto allo stesso mese del 2022. Nei primi 11 mesi, la variazione percentuale sul 2022 è stata positiva del 13% mentre è in lieve calo sul 2019, dell'1,1%.

"I risultati di traffico dei primi 11 mesi degli scali di Firenze e Pisa sono particolarmente soddisfacenti perché ci consentono di tornare al livello di traffico pre-Covid che rappresentò un anno record per i due aeroporti", ha dichiarato il presidente di Toscana Aeroporti, Marco Carrai.

"Il ritorno a un traffico sostenuto su entrambi gli scali testimonia la validità delle scelte strategiche adottate in questi difficili anni e la strategicità del sistema aeroportuale toscano in cui i due scali possono crescere sinergicamente con vocazioni distinte ma equamente indispensabili per lo sviluppo del traffico, che si traduce in sviluppo del territorio e del suo valore sia a livello nazionale sia internazionale".

Il titolo di Toscana Aeroporti ha chiuso in rialzo dello 0,9% a EUR11,00 per azione.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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