Le fabbriche giapponesi hanno aumentato la produzione per il terzo mese consecutivo ad agosto, dato che il settore manifatturiero ha mostrato una certa resistenza di fronte ai crescenti timori per gli alti costi dei materiali e per un rallentamento economico globale.

I responsabili politici della terza economia mondiale sono preoccupati per i rischi di recessione negli Stati Uniti e in altri importanti partner commerciali, che renderebbero il Giappone sempre più dipendente dai consumi interni per la crescita.

Dati separati hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono aumentate bruscamente per espandersi per il sesto mese consecutivo ad agosto, mentre gli ultimi dati sull'occupazione hanno indicato un irrigidimento delle condizioni del mercato del lavoro.

La produzione industriale ha guadagnato un 2,7% destagionalizzato ad agosto rispetto al mese precedente, come hanno mostrato i dati ufficiali venerdì, estendendo gli aumenti dei due mesi precedenti.

L'aumento, che è stato molto più forte rispetto alla previsione mediana del mercato di un guadagno dello 0,2% atteso dagli economisti in un sondaggio Reuters, ha ricevuto un impulso dalla produzione più solida di macchinari di produzione e di ferro, acciaio e metalli non ferrosi.

Ciò ha contribuito a compensare il crollo del 6,3% della produzione di parti e dispositivi elettronici e il calo della produzione di autoveicoli, che ha subito una contrazione dopo aver registrato aumenti a due cifre in giugno e luglio.

Questo calo ha contrastato con il rapporto di giovedì della prima casa automobilistica al mondo per vendite, Toyota Motor Corp, che ha dichiarato che la sua produzione globale di veicoli è cresciuta ad un ritmo record per il mese di agosto, con un aumento del 44,3% nel mese rispetto ad un anno prima.

I produttori intervistati dal Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria (METI) prevedono un ulteriore aumento della produzione del 2,9% a settembre e del 3,2% a ottobre.

Dati separati hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono cresciute più del previsto, aumentando del 4,1% ad agosto rispetto ad un anno prima, rispetto alla previsione mediana di un aumento del 2,8% in un sondaggio Reuters.

Il tasso di disoccupazione destagionalizzato è stato del 2,5% ad agosto, rispetto al 2,6% del mese precedente, mentre la disponibilità di posti di lavoro si è attestata a 1,32, segnando il massimo da marzo 2020. (Servizio di Daniel Leussink; Servizio aggiuntivo di Yoshifumi Takemoto; Redazione di Sam Holmes)