Tim : guadagna 1 mld, in settimana altro incontro su dossier rete unica (MF)
10 gennaio 2023 alle 08:30
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ROMA (MF-DJ)--Una nuova riunione sulla rete unica, più di recente ribattezzata «rete nazionale», potrebbe tenersi già in settimana e nel frattempo il mercato, con l'idea che una soluzione sia vicina, dal 16 dicembre ha continuato a sostenere il titolo, che anche ieri ha chiuso con un rally del 5,56% a 0,248 euro.
Nelle ultime due settimane, sottolinea Milano Finanza, le azioni hanno guadagnato il 22,2% incrementando la capitalizzazione quasi di un miliardo (oggi tra ordinarie e risparmio siamo a 5,16 miliardi) con i trader che sospettano che dietro questi movimenti ci sia una soluzione che si avvicina. Di sicuro era tempo che non si assisteva a un movimento così deciso in borsa, sintomo che il mercato al momento crede in un accordo imminente. Anche se l'appuntamento settimanale non è ancora stato confermato, il luogo dell'incontro dovrebbe rimanere il Mimit, ossia il ministero per le Imprese e il Made in Italy guidato da Adolfo Urso con la partecipazione dei due principali azionisti di Tim, e cioè Cdp e Vivendi.
Potrebbe anche essere coinvolta parte del management della società guidata da Pietro Labriola. Nel corso del quarto e ultimo incontro tenutosi nel 2022 per la Cassa era presente l'amministratore delegato di Cdp Equity Francesco Mele assieme all'advisor Credit Suisse, mentre per Vivendi c'erano Alessandro Daffina di Rothschild, advisor del gruppo francese, assieme a Carmen Zizza, advisor per i rapporti con il governo e ai consulenti Irving Bellotti e Daniele Ruvinetti. Azionisti, politici e manager dovranno individuare la migliore soluzione possibile, anche se sembra tornata molto vicina l'operazione che nel luglio 2022 era rappresentata dal Memorandum of Understanding che avrebbe dovuto portare all'acquisto di Netco (le attività infrastrutturali di Tim e quelle di Sparkle) da parte di Open Fiber.
Posto che nessun progetto è stato ancora messo nero su bianco e nonostante le differenti visioni da parte dei molti soggetti coinvolti, l'operazione considerata più probabile oggi ipotizza la creazione di una newco partecipata da uno o più fondi e controllata da società pubbliche (sicuramente da Cdp, ma c'è chi ancora non esclude altri coinvolgimenti) che concluda l'acquisto di Netco.
Sul tema, Gianluca Ricci, head of Macquarie asset management Italy ha risposto in un'intervista su Milano Finanza del 7 gennaio. «Cdp è un partner strategico e fidato e ci auguriamo di continuare a collaborare con loro anche su ulteriori opportunità che potrebbero presentarsi. Macquarie Am ha recentemente investito in Autostrade per I' Italia sostenendo la sicurezza e la crescita del più grande sistema autostradale italiano, e in Open Fiber, dove stiamo sostenendo lo sviluppo della rete FTTH anche nelle zone più disagiate, in maniera tempestiva. In generale, siamo favorevoli al piano del governo circa la creazione di una rete nazionale e stiamo lavorando al progetto con le parti interessate».
Anche ammesso che la soluzione sia l'acquisto di Netco di Cdp insieme ad alcuni fondi (oltre a Macquarie si cita spesso anche il possibile coinvolgimento di Kkr), stabilire il valore della controllata di Tim sarà tutt' altro che facile. Quanto debito e quanti dipendenti e che tipo di dipendenti seguiranno la società infrastrutturale? Chi ha fatto circolare delle cifre nelle ultime settimane sembra aver fatto una sorta di media del pollo tra i 31 miliardi che sono il valore di Netco secondo Vivendi e i 17 miliardi che sono più o meno la cifra che si supponeva Open Fiber fosse pronta a pagare. Risultato: 24 miliardi. Una cifra che però al momento nessuno conferma nemmeno ipoteticamente.
Ieri, sul tema, è intervenuto anche Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Non voglio rubare il mestiere ad altri colleghi ministri, però siccome ci sono più di 40mila lavoratori coinvolti, il tema riguarda tutti. L'importante è non fare di Tim spezzatini e non venderne pezzetti per toppare il buco». Le dichiarazioni di Salvini riaprono il tema su chi al governo abbia al momento in mano il pallino decisionale. La sensazione è che la visione del sottosegretario con delega alle tlc Alessio Butti, e quella dei ministri del Mimit e dell'Economia Giancarlo Giorgetti sia diversa. Ora si è aggiunto anche Salvini a dire la sua, senza contare che in ogni caso spetterà alla premier Giorgia Meloni tirare le fila e prendere le decisioni finali.
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