NEW YORK (Reuters) - Il dollaro è in rialzo grazie ai timori per la crescita globale, in particolare in Cina, che spinge gli investitori in massa verso la valuta statunitense, bene rifugio, mentre il dollaro australiano crolla dopo la decisione della Reserve Bank of Australia di mantenere fermi i tassi.

Ad agosto, il settore servizi cinese si è espanso al ritmo più lento degli ultimi otto mesi, mentre la debolezza della domanda ha continuato ad affliggere la seconda economia mondiale e gli stimoli non sono riusciti a rilanciare in modo significativo i consumi.

Il governatore della Fed Christopher Waller ha detto che l'ultima serie di dati economici sta permettendo alla banca centrale di capire se è necessario aumentare nuovamente i tassi, pur sottolineando che al momento non vede nulla che costringa ad agire in tal senso nel breve termine.

L'euro perde lo 0,77% dopo aver toccato un minimo di tre mesi contro il dollaro a 1,0711 dollari.

Il dollaro statunitense cresce anche nei confronti della valuta cinese, con un ultimo rialzo dello 0,39% a 7,3060 contro lo yuan offshore.

Il dollaro australiano, sensibile al mercato cinese, è una delle valute più deboli nei confronti del biglietto verde, con un calo dell'1,32%, dopo che la banca centrale australiana ha mantenuto i tassi d'interesse fermi per il terzo mese consecutivo, incoraggiando le speculazioni sul fatto che il ciclo di inasprimento sia finito, in quanto i banchieri centrali hanno indicato di avere una presa più salda sui prezzi.

Il dollaro avanza a 147,66 yen, con gli operatori in allerta per qualsiasi segnale possa arrivare dal governo favore di un sostegno alla valuta, come aveva fatto l'anno scorso.

Il deterioramento del quadro di crescita globale spinge la sterlina ai minimi di 12 settimane rispetto al dollaro in seguito a un sondaggio che ha mostrato che l'attività commerciale in Gran Bretagna si è contratta il mese scorso. La sterlina cala dello 0,48% a 1,2561 dollari.

(Tradotto da Camilla Borri, Editing Claudia Cristoferi)