I funzionari della Federal Reserve prevedono che la banca centrale statunitense taglierà il suo tasso di interesse overnight di riferimento nel corso del 2024, ma la tempistica e il ritmo delle riduzioni dei costi di prestito dipenderanno fortemente dai prossimi dati sull'inflazione e sull'occupazione.

La Fed terrà la sua prossima riunione politica il 30-31 gennaio e, sebbene si preveda che la banca centrale manterrà il suo tasso di riferimento nell'attuale intervallo 5,25%-5,50%, i dati nel frattempo potrebbero mettere meglio a fuoco le prospettive di taglio dei tassi.

Quest'anno inizia con una serie di letture importanti sul mercato del lavoro, sulla spesa dei consumatori e sull'inflazione. Ecco una guida ad alcuni dei numeri che daranno forma al dibattito politico:

APERTURE DI LAVORO (Rilasciato il 3 gennaio, prossimo rilascio il 30 gennaio):

Il Presidente della Fed Jerome Powell tiene d'occhio il Job Openings and Labor Turnover Survey (JOLTS) del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti per avere informazioni sullo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro, e in particolare sul numero di posti di lavoro aperti per ogni persona che non ha un lavoro ma ne sta cercando uno. Il rapporto è sceso costantemente verso il livello pre-pandemia, ma a novembre è rimasto vicino a 1,4 a 1, ancora al di sopra del livello di 1,2 a 1 visto prima della crisi sanitaria. Altri aspetti del sondaggio, come il tasso di licenziamento, sono tornati ai livelli pre-pandemici.

INFLAZIONE (PCE rilasciato il 22 dicembre; prossimo rilascio CPI, 11 gennaio):

L'inflazione annuale secondo l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali preferito dalla Fed è scesa al 2,6% a novembre e i prezzi su base mensile sono diminuiti per la prima volta da aprile 2020. Anche l'indice "core", che esclude i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, è sceso al 3,2%, il valore più basso di questo indicatore chiave dell'inflazione tendenziale dall'aprile 2021.

I funzionari della Fed, in occasione dell'ultima riunione politica del 2023, hanno previsto un miglioramento continuo di entrambe le misure quest'anno.

Un'altra misura, l'indice dei prezzi al consumo (CPI), è sceso al 3,1% su base annua a novembre, mentre il tasso core è rimasto fermo al 4,0%. Le misure annualizzate del tasso mensile negli ultimi mesi, tuttavia, mostrano che questi indicatori continuano a diminuire.

VENDITE AL DETTAGLIO (Rilasciato il 14 dicembre; prossimo rilascio il 17 gennaio):

Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,3% a novembre, un'altra della serie di "sorprese positive" che l'economia ha fornito nel corso del 2023. Anche la lettura delle vendite "core", che esclude la benzina, le auto, i materiali da costruzione e i servizi di ristorazione, e si allinea maggiormente alle stime di crescita economica, ha superato le previsioni, attestandosi allo 0,4%, nell'ultimo segno della resilienza del consumatore statunitense. Su base tendenziale, i tassi di spesa dei consumatori stanno rallentando in un modo che la Fed spera di vedere, in quanto sta osservando i segni che gli aumenti aggressivi dei tassi che ha erogato hanno iniziato a ridurre la domanda complessiva di beni e servizi.

OCCUPAZIONE (Rilasciato l'8 dicembre, prossimo rilascio il 5 gennaio):

La crescita dei posti di lavoro a novembre è balzata a 199.000 da 150.000 nel mese precedente e il tasso di disoccupazione è sceso al 3,7% dal 3,9%.

Anche con la fine degli scioperi del lavoro che hanno coinvolto circa 40.000 lavoratori, l'ultimo rapporto sull'occupazione ha mostrato un aumento costante dei posti di lavoro. Insieme al miglioramento dell'offerta di lavoro, con il numero di lavoratori disponibili in aumento di oltre mezzo milione nel mese, il rapporto è coerente con la visione della Fed di un'economia che può continuare a crescere mentre l'inflazione si attenua.

Anche il ritmo di crescita annuale dei salari ha continuato a diminuire lentamente, anche se il ritmo annuale del 4,0% riportato rimane superiore a quello che molti funzionari della Fed ritengono coerente con la stabilità dei prezzi.