L'indice delle blue-chip CSI300 è avanzato dell'1,4% a 5.113,71 punti ai massimi di chiusura da giugno 2015. L'indice di Shanghai ha guadagnato l'1,1% a 3.414,45 punti.

Il listino delle start-up di Shenzhen è balzato di oltre il 3%, con gli investitori che scommettono sulle tecnologie green.

Gli investitori hanno ignorato la mossa dell'amministrazione Trump per rafforzare un ordine esecutivo che vieta gli investimenti Usa nelle aziende cinesi con presunti legami con l'esercito.

Gran parte dei settori ha chiuso in rialzo, con i titoli energetici e delle risorse minerarie in testa ai guadagni. Gli investitori prevedono una solida ripresa dell'economia, in un quadro in cui molti Paesi tentano di contenere la diffusione del coronavirus tramite l'utilizzo di vaccini.

In denaro anche i titoli per la tutela dell'ambiente. Pechino si è impegnata a ridurre le emissioni di carbonio per rispettare le promesse green del governo.

Alcune aziende internet, che all'inizio della settimana hanno visto vendite dettate dal panico a causa dell'indagine antitrust di Pechino nei confronti di Alibaba e dell'affiliata Ant Group, oggi hanno registrato un forte rimbalzo.

L'indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in rialzo del 2,2% a 27.147,11 punti.