(Alliance News) - Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso la seduta di mercoledì, con i cali degli industriali che hanno annullato i pochi rialzi dei titoli bancari e finanziari, in una giornata contrassegnata da diversi dati macro usciti per le principali economie dell'area dell'euro.

L'inflazione italiana è rallentata in maniera decisa su base annua a maggio, grazie alla frenata dei prezzi energetici non regolamentati, come reso noto dall'Istat mercoledì.

I prezzi al consumo in Italia sono cresciuti del 7,6% su base annua a maggio dopo essere aumentati dell'8,2% nel mese precedente. Il mercato prevedeva un'acceleraizone al 9,2%.

La crescita del Prodotto Interno Lordo dell'Italia è stata rivista al rialzo dall'Istat per il primo trimestre, come reso noto dall'ufficio statistico nazionale mercoledì.

L'economia italiana è cresciuta dello 0,6% nel primo trimestre su base trimestrale dopo essere calata dello 0,1% nel quarto trimestre dell'anno scorso. Il dato iniziale dell'Istat era di un aumento dello 0,5%.

Su base annua, il PIL è salito dell'1,9% dopo l'incremento dell'1,4% del quarto trimestre e con l'Istat che si aspettavano una crescita dell'1,8%.

In Germania, come reso noto da Destatis, l'inflazione dei prezzi al consumo è rallentata al 6,1% su base annuale a maggio, rispetto al 7,2% del mese precedente e al di sotto delle aspettative del mercato del 6,5%, secondo una stima preliminare.

Il tasso di inflazione di maggio rappresenta il livello più basso dal marzo del 2022, in parte a causa di aumenti più lenti dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari.

A Milano, il FTSE Mib ha chiuso mercoledì in calo del 2,0% a 26.051,33, il Mid-Cap è calato dello 0,5% a 41.801,04, lo Small-Cap ha chiuso in ribasso dell'1,2% a 27.064,57 e l'Italia Growth è sceso dello 0,3% a 9.085,43.

In Europa, il FTSE 100 di Londra ha perso l'1,0%, il CAC 40 di Parigi è calato dell'1,5% come il DAX 40 di Francoforte.

Sul listino principale di Piazza Affari, Fineco e Monte dei Paschi chiudono in rialzo, rispettivamente, dell'1,0% e dell'1,8%, e Nexi segue con lo 0,9% di aumento. Quasi tutto il resto del Mib, invece, è in rosso.

A guidare i cali sono i titoli industriali, con Prysmian che perde terreno - chiudendo giù del 4,2% - nonostante i buoni commenti degli analisti all'avvicendamento al vertice, col CEO, Valerio Battista, che non si ricandiderà l'anno prossimo, lasciando il posto al desginato Massimo Battaini.

Mentre gli analisti italiani hanno confermato gli obiettivi e le raccomandazioni su Prysmian, Goldman ha alzato la sua guidance sull'Ebitda adjusted a EUR1,53 miliardi per il 2023 e a EUR1,57 miliardi per il 2024 e prevede che la società migliorerà la sua guidance sullo stesso indicatore per il 2023 a EUR1,40-1,60 miliardi da EUR1,38- 1,53 miliardi e quello sul free cash flow a EUR470-600 milioni da EUR450-550 milioni.

Male anche Leonardo, in rosso del 4,1%, Stellantis, giù del 3,5%, e Pirelli & C., in calo del 3,1% a fine seduta.

Tra le banche, stonano Intesa Sanpaolo e UniCredit, in flessione del 2,5% e del 3,6%, rispettivamente.

Enel lascia sul parterre il 2,6% dopo che, secondo fonti anonime di Bloomberg News, l'amministratore delegato, Flavio Cattaneo, starebbe valutando la possibilità di nominare nuovi vertici della società, con possibile sostituzione dello Chief Financial Officer, Alberto De Paoli, in favore di Stefano De Angelis, ex amministratore delegato di TIM Brasil.

Un portavoce di Enel ha fatto sapere che al momento non sono state prese decisioni in merito a nomine o avvicendamenti ai vertici dell'azienda.

Sul Mid-Cap, la costruzione del terzo sottomarino di nuova generazione relativo al programma U212NFS - Near Future Submarine della Marina Militare e assegnato a Fincantieri - giù del 3,0% - ha ricevuto l'approvazione parlamentare e proseguirà ora il consueto iter amministrativo.

Il programma, che comprende due battelli contrattualizzati nel 2021, prevede anche il relativo in service support e la realizzazione del Training Center, ed è gestito da OCCAR - Organisation Conjointe de Coopération en matière d'Armement, l'organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti.

Peggio di tutti fanno Credito Emiliano - di cui la holding ha acquistato quasi EUR3 milioni di azioni ieri - e le azioni A di MFE, in rosso, rispettivamente, del 3,6% e del 4,2%.

Tra le società a bassa capitalizzazione, algoWatt ha chiuso in parità dopo aver comunicato la conclusione delle attività tecniche del progetto Efficacity, dal valore complessivo di circa EUR2,0 milioni.

Tesmec ha ceduto l'1,3% dopo che la controllata Tesmec Rail e Škoda Group hanno siglato un accordo di collaborazione per soluzioni green e innovative nel mercato ferroviario.

Tesmec Rail e Škoda Group annunciano la firma di un accordo di collaborazione finalizzato alla cooperazione tecnologica nel settore dei mezzi d'opera ferroviari e veicoli diagnostici, per sviluppare prodotti performanti e sostenibili. Questa collaborazione esprime il forte interesse di entrambe le società di espandere la propria attività attraverso una partnership commerciale ed una solida sinergia.

Digital Value ha guadagnato lo 0,8%. La società ha annunciato che un noto ente pubblico ha assegnato alla controllata Italware, in RT con la società Eurolink, l'aggiudicazione definitiva efficace di un "Appalto Strategico per Servizi Cloud Oracle SaaS- PaaS" e supporto specialistico, per un valore di circa EUR8,0 milioni.

L'accordo, della durata di 36 mesi, rinnovabili per ulteriori 12, ha come obiettivo quello di favorire la modernizzazione delle infrastrutture e, in via prioritaria, la migrazione al Cloud delle applicazioni di back office dell'Area Strumentale dell'ente, attualmente presenti su piattaforma Oracle on premise.

Tra le PMI quotate a Piazza Affari, RES - Recupero Etico Sostenibile ha perso lo 0,9% dopo aver comunicato che il valore della produzione è salito a EUR17,9 milioni nel 2022 da EUR16,1 milioni dell'anno precedente.

L'Ebitda adjusted è sceso a EUR3,3 milioni da EUR4,6 milion, con il margine sceso al 18,5% dal 28,4%. L'Ebitda non pro-forma è invece di EUR1,6 milioni, con margine del 7,2%. L'utile netto adjusted è di EUR1,4 milioni, di poco inferiore rispetto a EUR1,5 milioni dell'anno precedente. Il dato non pro-forma mostra un risultato netto di EUR1,4 milioni.

Il board di H-Farm martedì sera ha approvato la relazione semestrale al 28 febbraio, con una perdita consolidata di EUR3,3 milioni rispetto a EUR17,7 milioni dell'anno prima nello stesso periodo.

Il valore della produzione gestionale consolidato dei 6 mesi è di EUR18,5 milioni con un Ebitda gestionale negativo di EUR2,3 milioni. L'anno precedente è stato invece pari a EUR45,1 milioni. I ricavi della Holding si sono complessivamente attestati in EUR3,7 milioni con una contribuzione negativa all'Ebitda di EUR500.000. Il titolo ha chiuso mercoledì in rialzo dell'1,0%.

A New York, il Dow è in calo dello 0,8% a 32.769,80, il Nasdaq cede lo 0,6% a 12.936,28 e l'S&P 500 flette dello 0,8% a 4.171,57.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0660 contro USD1,0723 di martedì in chiusura azionaria europea. La sterlina vale invece USD1,2393 da USD1,2407 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD72,96 al barile contro USD74,27 al barile di ieri sera. L'oro, invece, scambia a USD1.970,66 l'oncia da USD1.961,39 l'oncia di martedì sera.

Il calendario macroeconomico di giovedì prevede la pubblicazione dei PMI del comparto manifatturiero di Giappone e Cina, rispettivamente, alle 0230 CEST e alle 0345 CEST, e poi di Sagna, Italia, Germania, Francia, Eurozona e UK tra le 0915 CEST e le 1030 CEST. Quello degli USA arriverà nel pomeriggio, alle 1600 CEST.

Per l'Eurozona, occhi puntati anche all'inflazione, che verrà resa nota alle 1100 CEST. In mattinata, è prevista anche la pubblicazione dei dati sulla disoccupazione italiana, alle 1000 CEST, sulle vendite al dettaglio tedesche, alle 0800 CEST, e sul bilancio del budget del governo francese, alle 0845 CEST.

Negli USA, focus anche sulle jobless claims, in arrivo alle 1430 CEST, e sui dati delle scorte di greggio, attesi alle 1700 CEST. La giornata si chiuderà con il balance sheet della Federal Reserve e coi dati delle riserve presso la banca centrale statunitense.

Tra le società di Piazza Affari, non sono attesi risultati.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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