Michael Burry, il money manager reso famoso nel libro e nel film "The Big Short", ha acquistato opzioni ribassiste contro l'ampio indice S&P 500 e il Nasdaq 100 alla fine del secondo trimestre, secondo i dati pubblicati lunedì.

La Scion Asset Management di Burry ha acquistato opzioni put con un valore nozionale di 739 milioni di dollari contro il popolare Invesco QQQ Trust ETF durante il trimestre, e opzioni put separate con un valore nozionale di 886 milioni di dollari contro lo SPDR S&P 500 ETF.

Le opzioni put trasmettono il diritto di vendere azioni a un prezzo fisso in futuro e sono tipicamente acquistate per esprimere una visione ribassista o difensiva.

Burry è diventato famoso grazie alle sue scommesse contro il mercato immobiliare statunitense prima della crisi finanziaria del 2008. Il libro saggistico di Michael Lewis "The Big Short" è stato pubblicato nel 2010 e la versione cinematografica è uscita nel 2015.

Non era chiaro come fossero andate le recenti scommesse sulle opzioni di Burry, dato che i documenti normativi non richiedono la divulgazione degli strike delle opzioni, dei prezzi di acquisto e delle date di scadenza. Dal momento che i documenti divulgano solo le posizioni lunghe, non è chiaro se le opzioni put siano state detenute direttamente o a fronte di altri contratti che sono stati mantenuti corti.

L'S&P 500 è in rialzo del 17% circa per l'anno in corso, mentre il Nasdaq 100 è in rialzo del 39% circa nello stesso periodo. I guadagni di una manciata di società megacap, come Nvidia e Meta Platforms, hanno alimentato gran parte del rally dell'anno.

Il deposito mostra anche che il fondo ha liquidato le sue partecipazioni nella società di e-commerce cinese JD.com e in Alibaba Group Holdings, nonché nelle banche regionali PacWest e Western Alliance Bancorp.

Tra le sue posizioni lunghe, il fondo ha più che raddoppiato la sua partecipazione nel mercato dei beni di lusso online RealReal Inc, che è in rialzo di quasi il 100% per l'anno in corso, e ha aggiunto nuove partecipazioni in iHeartMedia, HanesBrands e Warner Bros Discovery, tra le altre, secondo il deposito.

Scion Asset Management non ha risposto a una richiesta di commento. (Relazioni di David Randall e Saqib Iqbal Ahmed a New York, a cura di Ira Iosebashvili e Matthew Lewis)