Le azioni della società di media e tecnologia di Donald Trump sono aumentate di oltre il 3% venerdì dopo aver chiesto alla borsa Nasdaq di aiutare a prevenire lo short-selling "nudo" delle sue azioni.

Trump Media & Technology Group ha avvisato l'amministratore delegato del Nasdaq di una "potenziale manipolazione del mercato" delle sue azioni, ha rivelato in un deposito presso la Securities and Exchange Commission.

"I rapporti indicano che, a partire dal 3 aprile 2024, DJT era 'di gran lunga' il titolo statunitense più costoso da vendere allo scoperto", il che significa che i broker hanno un significativo incentivo finanziario a prestare azioni inesistenti", ha dichiarato il CEO di TMTG Devin Nunes nel deposito.

"I dati a nostra disposizione indicano che solo quattro partecipanti al mercato sono stati responsabili di oltre il 60% dello straordinario volume di azioni DJT scambiate: Citadel Securities, Virtu Americas, G1 Execution Services e Jane Street Capital".

Un portavoce del market maker Citadel ha detto che Nunes stava cercando di "incolpare le 'vendite allo scoperto nude' per il calo del prezzo delle azioni", aggiungendo che l'integrità è al centro di tutto ciò che Citadel fa.

Virtu Americas, G1 Execution Services e Jane Street Capital non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento di Reuters.

La notizia giunge in un contesto di alta volatilità delle azioni di Trump Media, dopo la sua forte sessione di trading di debutto sul Nasdaq il mese scorso.

Il Nasdaq non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento di Reuters.

Un portavoce del Nasdaq ha dichiarato alla CNBC: "Il Nasdaq si impegna a rispettare i principi di liquidità, trasparenza e integrità in tutti i nostri mercati".

"Siamo da tempo sostenitori della trasparenza nelle vendite allo scoperto e siamo stati un sostenitore attivo delle regole e degli sforzi di applicazione della SEC volti a monitorare e proibire le vendite allo scoperto nude", ha detto il portavoce.

La vendita allo scoperto di azioni si riferisce a una pratica in cui un investitore vende allo scoperto azioni senza averle prima prese in prestito o senza aver stabilito che possono essere prese in prestito.