MILANO (MF-DJ)--Wall Street continua a trattare in rialzo, con il Dow Jones e l'S&P 500 che hanno raggiunto nuovi livelli record grazie alle solide trimestrali bancarie e ai forti dati macroeconomici, con le vendite al dettaglio che sono decollate a marzo. Il Dow Jones sale dello 0,81% e l'S&P 500 dello 0,99%. In luce anche il Nasdaq Composite che avanza dell'1,12%.

Nello specifico le vendite al dettaglio negli Usa sono cresciute del 9,8% su base mensile a marzo, stracciando il consenso degli economisti che si aspettavano un aumento del 4,7% m/m. Nello stesso mese, escludendo la componente auto, le vendite sono salite dell'8,4% rispetto al mese precedente, battendo nettamente anche in questo caso le aspettative degli esperti (+3% m/m). Il dato sulle vendite al dettaglio di febbraio è stato infine rivisto al -2,7% m/m dal -3% m/m.

Il boom delle vendite al dettaglio negli Usa il mese scorso "suggerisce che una combinazione di allentamento delle restrizioni e di minori timori sul virus grazie al lancio del vaccino sta guidando un rapido ritorno alla normalitá", affermano da Capital Economics. La societá di ricerca evidenzia un aumento del 13,4% nella spesa per cibo e bevande e un incremento del 18,1% delle vendite nei negozi di abbigliamento. CE prevede che la spesa diminuirá ad aprile quando lo stimolo svanirá, ma le vaccinazioni garantirebbero una crescita complessiva dei consumi nel secondo trimestre.

Un considerevole ammontare di risparmi in eccesso da parte delle famiglie e l'ulteriore riapertura dell'economia stanno preparando il terreno per un'ulteriore crescita della spesa dei consumatori quest'anno, ma è probabile che la spesa al dettaglio rallenti, aggiunge Richard F.Moody, capo economista di Regions Financial Corp. "Ci aspettiamo aumenti considerevoli della spesa per viaggi, pasti fuori casa, attivitá ricreative e intrattenimento, tra le altre aree. E' probabile però che inizieremo a vedere variazioni mensili piú "normali "nelle vendite al dettaglio nei mesi a venire". I dati sulle vendite al dettaglio non catturano la spesa dei consumatori per servizi, che rappresenta circa i due terzi della spesa totale dei consumatori e che, a febbraio, è rimasta ben al di sotto dei livelli pre-pandemici, conclude Moody.

Con i consumatori statunitensi ancora "seduti" sui risparmi accumulati e l'economia dei servizi pronta a riaprire quest'estate, si prevede uno dei boom della spesa piú grandi a memoria d'uomo, afferma Tim Quinlan, economista di Wells Fargo. La spesa per i servizi dovrebbe aumentare e guidare la ripresa complessiva dei consumi quest'anno, poichè la situazione della salute pubblica continua a migliorare rapidamente e i consumatori riacquistano la fiducia per partecipare alle attivitá "di persona". Comunque sia l'aumento della spesa per i beni registrato durante la pandemia non dovrebbe svanire troppo rapidamente a causa dell'ampia quantitá di risparmi personali che le famiglie hanno accumulato nell'ultimo anno, conclude Quinlan.

Solidi anche gli altri dati macroeconomici. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono diminuite di 193.000 unitá a quota 576.000. Il consenso raccolto dal Wall Street Journal si attendeva un dato a quota 710.000 unitá. Il numero di sussidi continuativi al 3 aprile, infine, è salito di 4.000 unitá a quota 3,731 mln.

L'indice sull'attivitá manifatturiera regionale elaborato dalla Fed di Filadelfia si è poi attestato ad aprile a 50,2 punti, in aumento rispetto ai 44,5 punti di febbraio. Il dato ha battuto il consenso degli economisti che si aspettavano invece una lettura a 41,3 punti. Il sotto-indice dei nuovi ordini al settore manifatturiero, si legge nel comunicato della Fed di Filadelfia, si è attestato a 36 punti dai 38,2 punti dello scorso mese, mentre quello sull'occupazione è salito a 30,8 punti dai 27,4 di marzo.

L'indice Empire State Manufacturing elaborato dalla Fed di New York si è invece attestato a 26,3 punti a aprile da quota 17,4 di marzo. Il dato ha battuto nettamente il consenso degli economisti che si aspettavano una lettura a 16,3 punti. Il sotto-indice relativo ai nuovi ordini si è attestato a 26,9 punti, rispetto ai 9,1 del mese precedente, mentre quello sull'occupazione è salito a quota 13,9 punti dagli 9,4 di marzo.

In aumento, anche se sotto le attese, la produzione industriale che è salita dell'1,4% a livello mensile a marzo, deludendo leggermente il consenso degli economisti (+1,6% m/m). Il tasso di utilizzo degli impianti si è attestato al 74,4%, rispetto al 75,4% atteso. Infine il dato sulla produzione industriale di febbraio stato rivisto al ribasso dal -2,2% al -2,6% m/m.

La produzione industriale degli Usa "si è ripresa dopo le interruzioni dovute alle condizioni meteorologiche di febbraio, ma l'entitá del rimbalzo è stata un po' deludente", commenta James Knightley, Chief International Economist di Ing. "Una parte significativa di ciò può essere attribuita alla carenza di semiconduttori, ma con il miglioramento di questa situazione, i settori manifatturieri sembrano destinati a tornare a crescere con forza", conclude Knightley.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

April 15, 2021 12:40 ET (16:40 GMT)