MILANO (MF-DJ)--Wall Street in rosso. Il dato sulle vendite al dettaglio Usa di agosto ha superato nettamente il consenso degli economisti, ma i sussidi hanno deluso e gli investitori restano cauti quando manca meno di una settimana alla riunione del Fomc. Prosegue dunque la "debolezza settembrina dei listini Usa. Il Dow Jones scende dello 0,36%, l'S&P 500 dello 0,44% e il Nasdaq Composite dello 0,36%.

Nello specifico le vendite al dettaglio negli Usa sono cresciute dello 0,7% su base mensile ad agosto, stracciando il consenso degli economisti che si aspettavano invece un dato in calo dello 0,7%. Escludendo la componente auto, le vendite sono salite dell'1,8% rispetto al mese precedente, stracciando anche in questo caso le aspettative degli esperti (-0,1% m/m). Il dato sulle vendite al dettaglio di luglio è stato infine rivisto al -1,8% m/m.

La spesa dei consumatori dovrebbe continuare a guidare la ripresa economica negli Stati Uniti, anche se è probabile che la crescita si sposti dai beni ai servizi supponendo che i casi di Covid-19 diminuiscano, afferma Gus Faucher, capo economista di Pnc Financial Services Group. È probabile che la spesa subisca un duro colpo a settembre con la fine dell'indennitá di disoccupazione e la variante Delta potrebbe aver pesato sulle vendite dei ristoranti. Tuttavia i driver della spesa dei consumatori rimangono favorevoli, con oltre 2.000 miliardi di dollari di risparmi in eccesso, solidi guadagni di posti di lavoro e crescita dei salari, bassi tassi di interesse e ricchezza record delle famiglie dati i prezzi delle azioni e dei valori delle case elevati e in aumento, puntualizza Faucher.

Nonostante le recenti preoccupazioni sull'impatto della diffusione della variante Delta sull'attivitá, i dati sulle vendite al dettaglio statunitensi di agosto mostrano prove molto modeste del fatto che la ripresa del virus sta avendo un impatto sulla domanda, afferma l'economista di Citi Veronica Clark. La spesa nei ristoranti è piatta, ma è ancora elevata rispetto ai livelli pre-pandemia, mentre altre componenti hanno mostrato forza. "L'inaspettato aumento delle vendite ad agosto è un segnale di una domanda interna ancora forte", conclude Clark.

Tuttavia Capital Economics afferma che i dettagli del dato sono "molto meno positivi". L'economista senior Michael Pearce osserva che ci sono state "grandi revisioni al ribasso" rispetto ai mesi precedenti, mentre un aumento della spesa online e dei negozi di alimentari suggerisce che "i timori del Delta stanno giocando un ruolo". La spesa nei bar e nei ristoranti è stata "stagnante", mentre un aumento della spesa per i beni al di fuori delle auto potrebbe aggravare la diffusa carenza di prodotti degli ultimi mesi e aumentare la pressione inflazionistica.

Bene poi l'indice sull'attivitá manifatturiera regionale elaborato dalla Fed di Filadelfia che si è attestato a settembre a 30,7 punti, in netto aumento rispetto ai 19,4 punti di agosto. Il dato ha battuto il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal che si aspettavano invece una lettura a 18,7 punti. Il sotto-indice dei nuovi ordini al settore manifatturiero, si legge nel comunicato della Fed di Filadelfia, si è attestato a 15,9 punti dai 22,8 punti dello scorso mese, mentre quello sull'occupazione è calato a 26,3 punti dai 32,6 di agosto.

Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono invece cresciute di 20.000 unitá a quota 332.000, sopra il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal a 320.000. Il numero di sussidi continuativi al 4 settembre, infine, è sceso di 187.000 unitá a quota 2,665 mln.

Infine le scorte delle imprese negli Usa, in termini destagionalizzati, sono aumentate dello 0,5% a livello mensile a luglio. Il dato è in linea al consenso degli economisti.

Tornando all'andamento dell'azionario, "è molto difficile per il mercato salire prima della riunione del Fomc", aggiunge Kristina Hooper, capo strategist di Invesco. "Questi sono giorni di mal di stomaco e pensiamo che sará molto difficile ottenere qualsiasi tipo di slancio positivo significativo", conclude l'esperta.

Sul fronte della politica monetaria poi TwentyFour Asset Management si chiede perchè la Federal Reserve statunitense non abbia giá iniziato a ridurre il suo programma di quantitative easing, afferma Eoin Walsh. "Se aspettano troppo a lungo, il mercato diventa condizionato al QE e qualsiasi riduzione inasprirá le condizioni finanziarie", avverte Walsh.

"Secondo noi, ritardando ulteriormente, la Fed rischia un errore politico". Il QE è uno strumento molto efficace in una grande crisi, ma quando una crisi inizia ad attenuarsi, l'efficacia del QE è discutibile, puntualizza l'esperto.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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September 16, 2021 12:46 ET (16:46 GMT)