LOSANNA (awp/ats) - È in corso la raccolta di kiwi ad Allaman, comune vodese sul Lemano che che ospita la più grande produzione elvetica del frutto, 20 ettari di coltivazione gestiti dalla società Domaine de la Pêcherie et de la Frésaire.

A poche centinaia di metri dalla foce del fiume Aubonne e sotto la strada cantonale tra Rolle (VD) e Morges (VD), sui terreni alluvionali del corso d'acqua, file di alberi di kiwi aggrappati l'uno all'altro creano una spettacolare chioma verde. È come vedere un pergolato a perdita d'occhio o una giungla miniaturizzata e curata.

"Grazie a un microclima ideale, la tenuta fornisce kiwi da quasi 40 anni", spiega a Keystone-Ats Matthias Faeh, che ha assunto la gestione della tenuta nel gennaio 2018. "Oggi siamo all'origine dell'80-90% della produzione elvetica: l'intera produzione della tenuta viene venduta esclusivamente nella Confederazione".

Contrariamente a quanto si potrebbe forse pensare, il kiwi non è un prodotto tropicale. "È un frutto estremamente robusto, originario della Cina e che cresce nelle zone temperate. È stato poi sviluppato commercialmente in Nuova Zelanda. L'albero può resistere a temperature di meno 15 gradi", dice l'esperto.

"Il microclima della tenuta qui ad Allaman è quindi molto favorevole, poiché il sito è protetto dalle gelate della tarda primavera e dell'inizio dell'autunno grazie all'inerzia termica del lago. I terreni drenanti sono di ottima qualità e la vicinanza del Lemano è essenziale per l'irrigazione, poiché il kiwi è una pianta molto vigorosa che cresce parecchio e richiede grandi quantità di acqua", continua Faeh.

Classico rito annuale, il kiwi viene raccolto tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre, poco prima dell'arrivo del gelo, a seconda del contenuto di zucchero e della consistenza del frutto. La tenuta di 20 ettari produce in media 300-400 tonnellate all'anno di due varietà principali, tra cui la quasi centenaria hayward. La frutta viene immessa sul mercato in gennaio, quando diventa più morbida e dolce.

Le cifre indicate vanno peraltro inquadrate nel contesto della produzione mondiale: da sola l'Italia è all'origine di circa 400'000 tonnellate di kiwi all'anno, davanti a Cina e Nuova Zelanda. I kiwi biologici di Allaman coprono solo una minima parte del consumo interno: la maggior parte dei frutti viene importata.

"Il vantaggio dei kiwi rispetto alle mele, ad esempio, è che vengono raccolti in una sola volta", spiega Matthias Faeh. "La resa del raccolto è quindi molto più elevata: una persona raccoglie circa 1500 chili al giorno". Stando all'imprenditore il frutto è "davvero interessante in termini di salute e nutrizione: è una fonte di vitamina C due volte più concentrata di un'arancia".

Esistono altre località produttive in Svizzera, in particolare in Ticino, a Zurigo, in Argovia e altrove nel canton Vaud, ma la tenuta di Allaman è "l'unica che supera i dieci ettari", afferma Faeh. "A differenza della maggior parte delle altre aziende, che vendono direttamente, noi siamo specializzati nella produzione: ci rivolgiamo alla grande distribuzione, ai clienti all'ingrosso e agli orticoltori; non operiamo vendite dirette".

Il progetto di coltivare kiwi sul posto è stato avviato da un gruppo di frutticoltori della Côte nel 1984. Dieci anni più tardi si decise di passare al biologico, rinunciando cioè a diserbanti, pesticidi o fertilizzanti sintetici. Grazie a questo approccio, la tenuta è diventata anche una riserva per la flora e la fauna, che prosperano senza alcuna interferenza chimica: vi si trovano per esempio specie di insetti scomparsi dai vigneti e dai frutteti non biologici.