ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia la settimana con una seduta in rialzo, la prima dopo quattro ribassi consecutivi: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'434,24 punti, in progressione dello 0,96% rispetto a ieri.

Il listino allargato SPI ha guadagnato l'1,06% a 15'066,43 punti.

La giornata è trascorsa nella calma, anche perché prima del lungo fine settimana di Pentecoste molti investitori hanno preferito adottare un atteggiamento attendista. In primo piano sono rimasti i negoziati in corso negli Stati Uniti sull'innalzamento del debito: sembrano esserci stati progressi, ma la paura di un'insolvenza non è comunque ancora completamente rientrata.

Intanto i dati congiunturali pubblicati negli Usa sono risultati più o meno in linea con le aspettative. L'inflazione misurata dall'indice PCE (Personal Consumption Expenditures), che la Federal Reserve utilizza come uno dei principali indicatori riguardo ai prezzi, ha però accelerato oltre le attese. Stando agli esperti la battaglia contro il rincaro è quindi ancora lungi dall'essere vinta.

Sul fronte interno non è passata inosservata la notizia che Credit Suisse (+0,97% a 0,79 franchi) è stata condannata a versare un risarcimento di 926 milioni di dollari all'ex premier georgiano Bidzina Ivanishvili. Ancora più tonica si è rivelata UBS (+1,39% a 17,92 franchi), mentre nello stesso comparto finanziario spicca l'arretramento di Partners Group (-1,95% a 824,40 franchi), dovuto però al fatto che da oggi l'azione era scambiata senza la cedola del dividendo di 37 franchi.

Si è messa ancora una vola in luce Richemont (+2,08% a 149,70 franchi) e tutti in positivo hanno chiuso i pesi massimi difensivi Nestlé (+0,68% a 112,06 franchi), Roche (+1,11% a 290,70 franchi) e Novartis (+0,41% a 88,91 franchi).

Nel mercato allargato Carlo Gavazzi (+2,55% a 362,00 franchi) ha presentato i risultati 2022/2023, mentre Compagnie Financière Tradition (+1,67% a 122,00 franchi) ha annunciato un programma di riacquisto di azioni.