Negli Stati Uniti la crescita reale ha raggiunto circa il 3%, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto al di sotto del 4% per il secondo anno consecutivo. L'inflazione, sebbene ancora al di sopra dell'obiettivo della Federal Reserve, è scesa a circa il 3%, dal picco del 2022. In Europa, la crescita economica si sta riprendendo dagli shock dei prezzi dell'energia e dei tassi d'interesse e il settore manifatturiero globale mostra segni di ripresa.

Sui mercati finanziari, le azioni globali (indice MSCI World) sono aumentate dell'11% nei primi 6 mesi del 2024 e del 20% su base annua. I titoli di Stato a breve termine offrono ora rendimenti reali positivi, un segnale incoraggiante per gli investitori in cerca di sicurezza.

La crescita dei redditi delle famiglie in Europa e negli Stati Uniti, pari a circa il 6%, ha sostenuto la solidità dei consumi. Raramente le imprese sono state così efficaci nel trasformare le vendite in profitti, con margini di profitto non finanziari che hanno raggiunto quasi il 18% negli Stati Uniti e sono raddoppiati al 10% in Europa e Giappone nell'ultimo decennio.

Entro la fine dell'anno l'inflazione negli Stati Uniti potrebbe rallentare al di sotto del 3%, grazie alla moderazione dei costi degli alloggi e a una crescita più lenta dei salari. Tuttavia, le pressioni inflazionistiche potrebbero mantenere l'inflazione al di sopra degli obiettivi delle banche centrali, il che potrebbe comportare un aumento dei tassi di politica monetaria e dei rendimenti obbligazionari.

Mercati obbligazionari: i rendimenti delle obbligazioni sovrane dovrebbero rimanere elevati rispetto all’ultimo decennio, riflettendo le aspettative sui futuri tassi di politica monetaria, le prospettive di crescita e inflazione e il premio per il rischio. I rendimenti delle obbligazioni a 10 anni sono strettamente legati alla crescita del PIL nominale, che negli Stati Uniti è attualmente superiore al 5%.

Mercati azionari: finora le aziende sono riuscite a mantenere i loro margini di profitto aumentando i prezzi e controllando i costi, il che è stato particolarmente vantaggioso per le large cap i cui modelli di business sono resistenti dinanzi all'inflazione e all'aumento dei tassi di interesse. Storicamente, i titoli azionari tendono a registrare buone performance in contesti inflazionistici moderati. Quando l'inflazione è compresa tra il 2% e il 3%, le azioni registrano un rendimento medio annuo di quasi il 15%. Le azioni dovrebbero beneficiare di una maggiore crescita degli utili e della capacità delle aziende di trasferire gli aumenti dei prezzi ai consumatori. I margini di profitto delle aziende rimangono elevati e le valutazioni del mercato azionario dovrebbero rimanere sostenute in un contesto di crescita e inflazione più elevate.

Per conoscere le variazioni rispetto all'inizio dell'anno, ecco qui il top variazioni.

In Europa: dopo anni di cautela e di tagli ai dividendi, le aziende europee hanno mostrato una nuova determinazione a ricompensare gli azionisti. Questa tendenza è particolarmente visibile nei settori finanziario e industriale, dove le aziende hanno giudicato i loro bilanci sufficientemente solidi per ridistribuire il capitale. Oltre ad aumentare i dividendi, hanno iniziato a riacquistare le proprie azioni, una pratica comune negli Stati Uniti ma finora rara in Europa. Questo passaggio a una gestione più favorevole agli azionisti è stato accompagnato da un miglioramento dei fondamentali economici dell'eurozona. I consumi sono sostenuti dall'aumento dei salari e le prospettive per gli utili aziendali sono positive. Inoltre, i tassi d'interesse sono destinati a scendere, fornendo ulteriore sostegno a consumatori e imprese. La Banca Centrale Europea (BCE) dovrebbe effettuare, secondo le previsioni, più tagli dei tassi rispetto alla Federal Reserve statunitense da qui alla fine dell'anno. Il rally azionario globale potrebbe estendersi a nuove regioni oltre agli Stati Uniti e a nuove capitalizzazioni di mercato oltre alle grandi società. Sebbene in passato le previsioni ottimistiche per le azioni europee siano state spesso deluse, i mercati europei sembrano trovarsi in un punto di inflessione, per motivi sia strutturali che ciclici.

Prospettive settoriali: i settori della tecnologia, dei beni di consumo discrezionali, della sanità e dell'industria presentano attualmente le migliori prospettive. Il settore tecnologico presenta le migliori prospettive di crescita degli utili, mentre il settore dei beni di consumo discrezionali dovrebbe beneficiare della fine dell'overstocking. Il settore sanitario sta invece assistendo a un balzo della crescita degli utili, che è passata dal -20% del 2023 al +8% di quest'anno.

Per quanto riguarda l'IA: l'intelligenza artificiale continua a suscitare un notevole entusiasmo, sia a livello di investimenti che di guadagni di produttività. L'AI potrebbe avere un impatto economico paragonabile a quello della macchina a vapore, dell'elettricità e del personal computer. D'altro canto, persistono incertezze sull'impatto a breve termine di questa tecnologia sull'economia globale e, a più lungo termine, sul mercato del lavoro.

I primi sei mesi del 2024 hanno mostrato un'economia globale resistente e un buon andamento dei mercati finanziari. Per il resto dell'anno, le prospettive rimangono positive, con una continua crescita degli utili e valutazioni solide dei mercati azionari.