MILANO (MF-DJ)--L'invasione russa dell'Ucraina non era prevista e non è stata piacevole. Ma quest'anno è stata centrale per i prezzi delle materie prime, con l'effetto del conflitto che si fa ancora sentire a livello globale.

Il 24 febbraio, la Russia ha invaso l'Ucraina, dopo settimane di rafforzamento militare risalenti al 2021. Una mossa che ha provocato un'onda d'urto nei mercati delle materie prime.

"A gennaio, c'erano preoccupazioni per l'offerta, ma il conflitto ha aggiunto un premio di guerra ai prezzi dell'energia, specialmente quando l'Occidente ha parlato di sanzioni", afferma Rob Haworth, strategist degli investimenti senior presso U.S. Bank Wealth Management.

Immediata è stata la reazione dei trader di materie prime che, stando ai dati di TradingEconomics.com, hanno portato il prezzo del Brent a 123 dollari l'8 marzo, rispetto ai 92 dollari al barile del 23 febbraio. Nessuna sorpresa dato che la Russia, che nel 2021 ha pompato 10 milioni di barili di greggio al giorno, rappresenta il 10% della produzione mondiale.

Ad alimentare ulteriormente il rally sono state poi le raffiche di sanzioni contro gli oligarchi russi e la crescente minaccia che il Cremlino potesse tagliare le forniture di energia all'Europa.

Così, proprio come per il petrolio, i prezzi europei del gas naturale sono saliti a 227 euro al megawattora il 7 marzo, segnando un'impennata rispetto agli 89 euro del 23 febbraio.

Poi i mercati si sono calmati un po'. "Verso la metà dell'anno, il mercato ha scoperto che c'erano ancora forniture di energia sufficienti per soddisfare la domanda", afferma Haworth. Gran parte dell'attenzione si è poi rivolta alla politica monetaria della Federal Reserve e alla possibilità di distruzione della domanda.

Mentre il gas naturale europeo ha visto un altro aumento dei prezzi ad agosto causato da un'ondata di caldo senza precedenti, i prezzi sono scesi di recente a 98 euro, meno di un anno fa. Il Brent è sceso invece a 82 dollari, circa 8 dollari al barile in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

La guerra ha sconvolto anche i mercati del grano. Sia l'Ucraina che la Russia esportano grandi quantità di grano e altri generi alimentari, e i prezzi sono rimbalzati all'improvviso quando il Mar Nero si è trasformato in una zona di guerra. Il 7 marzo il grano ha raggiunto i 12,53 dollari al bushel, in rialzo dagli 8,79 usd del 23 febbraio. Dopo un breve calo, è poi balzato ulteriormente a 12,78 usd il 17 maggio. Tuttavia, le leggi dell'economia hanno funzionato e l'aumento dei prezzi è diventato la cura per i prezzi più alti, tant'è che il grano veniva venduto di recente a 7,66 dollari, meno di un anno fa.

Il mercato dei metalli preziosi, invece, ha reagito con forza all'invasione. La Russia è il secondo produttore di palladio e platino, rappresentando rispettivamente il 37% e il 10% della produzione globale, secondo il Polytechnique de Paris. "Non c'è stata una vera interruzione, ma si temeva che arrivasse, quindi il mercato ha valutato lo scenario peggiore", afferma Rohit Savant, direttore della ricerca presso la società di consulenza sulle materie prime con sede a New York CPM Group. Come è successo, le forniture non sono state interrotte, inoltre le preoccupazioni per l'indebolimento della domanda automotive hanno contribuito a sgonfiare il mercato.

Di recente, il palladio e il platino hanno ottenuto rispettivamente 1.679 e 998 dollari l'oncia troy, in calo rispetto ai picchi del 2022 dei 3.180 e 1.153 usd di marzo.

I prezzi dell'oro e dell'argento sono aumentati alla notizia dell'invasione. All'inizio di marzo, hanno raggiunto i massimi del 2022 rispettivamente di 2.052 e 26 usd l'oncia troy. Successivamente, c'è stato un passo indietro quando la politica monetaria più restrittiva ha rafforzato il dollaro. "Queste cose hanno un impatto negativo", dice Savant.

Per quanto riguarda il 2023, gli occhi dei trader rimarrano probabilmente puntati sugli sviluppi della recessione per comprendere come dove si sposteranno i prezzi nel prossimo futuro.

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(END) Dow Jones Newswires

December 23, 2022 03:44 ET (08:44 GMT)