Come abbiamo detto la scorsa settimana, il rallentamento dell'inflazione è uno dei pilastri dell'attuale narrazione che dovrebbe consentire alla Fed di tagliare i tassi di riferimento, idealmente già nel marzo prossimo. Tuttavia, la pubblicazione di un indice dei prezzi al consumo leggermente superiore alle attese potrebbe vanificare questo bel meccanismo. A dicembre, l'IPC si è attestato a +3,4% su base annua contro una previsione di +3,2%, mentre la versione "core" (che esclude energia e alimentari) si è attestata a +3,9% contro una stima di +3,8%.

Taux

Dopo una prima reazione a dir poco negativa, gli indici azionari sono riusciti a recuperare, soprattutto durante la sessione statunitense, mentre il rendimento del titolo decennale USA si è mantenuto al di sotto della soglia tecnica del 4,07%. Occorre tenere presente che la violazione di questa resistenza confermerà la fine del momentum ribassista in atto dallo scorso ottobre, e allo stesso tempo confermerà il nostro scenario centrale di un rimbalzo intermedio nel corso del primo trimestre (per maggiori dettagli, si veda questo articolo).

Nel frattempo, gli investitori sembrano volersi concentrare sulla stagione dei risultati appena iniziata, per assicurarsi che lo scenario del soft-landing, altro pilastro dell'attuale narrazione, sia ancora valido.