Il FTSE 100 scivola a causa del persistere delle preoccupazioni sui tassi, Standard Chartered inverte i guadagni
10 febbraio 2023 alle 09:30
Condividi
Il FTSE 100 del Regno Unito è scivolato venerdì, in quanto le preoccupazioni per l'aumento dei tassi di interesse hanno intaccato il sentimento globale, sebbene i dati abbiano mostrato che l'economia britannica ha evitato per poco di entrare in recessione nel quarto trimestre del 2022.
La blue-chip FTSE 100 è scesa dello 0,4% alle 0813 GMT dopo aver toccato un massimo storico nella sessione precedente. Anche il FTSE 250, esposto a livello nazionale, è sceso dello 0,4%.
Standard Chartered è crollata del 5,8% dopo che First Abu Dhabi Bank (FAB) ha dichiarato che non sta valutando un'offerta per la banca britannica. Le sue azioni sono salite di oltre l'11% nella sessione precedente, dopo che un rapporto aveva detto che FAB stava considerando di rilanciare l'offerta.
Il rivenditore britannico di sport e moda JD Sports è sceso dell'1,5% dopo che la tedesca Adidas ha segnalato che prevede un calo a una cifra delle vendite quest'anno.
L'economia britannica ha registrato una crescita zero negli ultimi tre mesi del 2022, secondo i dati dell'Ufficio di Statistica Nazionale, il che significa che ha evitato per poco di entrare in recessione, in linea con quanto previsto dalla maggior parte degli economisti.
adidas AG è uno dei leader mondiali nella progettazione, produzione e commercializzazione di attrezzature e articoli sportivi. I prodotti del Gruppo sono venduti principalmente con i seguenti marchi: adidas, TaylorMade e Reebok. Le vendite nette (prima delle eliminazioni intragruppo) si suddividono per famiglia di prodotti come segue: - scarpe (56,7%); - abbigliamento (36,4%); - attrezzature sportive (6,9%): attrezzature per il golf (mazze da golf, palline, guanti, mazze di metallo, ecc. Alla fine del 2023, i prodotti sono commercializzati attraverso una rete di oltre 2.000 negozi in tutto il mondo. Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Europa-Medio Oriente e Africa (39,4%), Nord America (24,4%), Cina (15%), America Latina (10,7%) e Asia/Pacifico (10,5%).