Lo ha annunciato la stessa autorità europea.

Dopo aver valutato la richiesta dell'Italia alla luce delle norme Ue sugli aiuti di stato la Commissione ha concluso che "la proroga del termine per completare la ristrutturazione della banca e realizzare la vendita della partecipazione dello Stato italiano in Mps è accettabile" e inoltre che "gli impegni rivisti bilanciano adeguatamente tale proroga", si legge in una nota.

In particolare, la Commissione Ue specifica che gli impegni per raggiungere i quali l'Italia ha chiesto una proroga, riguardano la vendita della partecipazione statale nella banca senese, la realizzazione di alcuni disinvestimenti e il proseguimento della ristrutturazione attraverso un'ulteriore riduzione del personale e dei costi.

Inoltre "per ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza che potrebbero derivare dalla proroga, l'Italia ha proposto una serie di impegni supplementari, quali cessioni e disinvestimenti aggiuntivi, la chiusura di altre filiali e il mantenimento dell'obbligo di rispettare determinate limitazioni alle modalità di esercizio delle sue attività", aggiunge la Commissione.

La fine dei negoziati con UniCredit per l'acquisizione di Mps, lo scorso autunno, ha indotto il ministero dell'Economia a negoziare con la Commissione europea una proroga della scadenza iniziale di fine 2021 per la privatizzazione.

Il Tesoro possiede il 64% di Mps dopo il salvataggio del 2017 con un aiuto di Stato, approvato dalla Commissione Ue, che ha portato ad una iniezione di capitale da 5,4 miliardi sotto forma di ricapitalizzazione precauzionale.

Adesso la banca di prepara a raccogliere entro fine anno altri 2,5 miliardi di euro attraverso un aumento di capitale, al quale parteciperà il Tesoro per la quota di pertinenza, per finanziare un nuovo piano strategico che punta a triplicare l'utile netto nei prossimi tre anni.

Il piano messo a punto dall'AD Lovaglio a fine giugno scorso prevede anche una riduzione dei costi al 60% dei ricavi al 2024 dal 71% dell'anno corso per effetto di chiusura di filiali e taglio del personale.

Sulla base del nuovo piano "la Commissione ha concluso che l'aiuto concesso dall'Italia a Mps nel luglio 2017 resta compatibile con le norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato, in quanto è stato mantenuto l'equilibrio generale della decisione iniziale, e pertanto ha approvato gli impegni riveduti", dice la Commissione

(Valentina Za e Giuseppe Fonte, in redazione Andrea Mandalà, editing Stefano Bernabei)