I commercianti di cacao e le aziende di cioccolato stanno subendo una maggiore pressione da parte dei consumatori e dei governi per ripulire le loro catene di approvvigionamento nella lotta globale contro il cambiamento climatico.

La Commissione Europea ha proposto una legge, che dovrebbe essere approvata nel 2023, volta a prevenire l'importazione di materie prime legate alla deforestazione, richiedendo alle aziende di dimostrare che le loro catene di approvvigionamento globali non contribuiscono alla distruzione delle foreste.

Barry Callebaut ha dichiarato in un comunicato di aver raggiunto finora il 60% di tracciabilità a livello di singola fattoria di cacao nella sua catena di fornitura diretta, e sta anche lavorando a un piano per migliorare la tracciabilità nella sua catena di fornitura indiretta.

La catena indiretta comprende agricoltori, cooperative, commercianti locali ed esportatori che non lavorano direttamente per Barry Callebaut.

Il produttore di cioccolato non ha detto quale percentuale del cacao totale da cui si rifornisce è tracciabile, ma la World Cocoa Foundation, un gruppo industriale, stima che circa la metà dell'offerta mondiale di semi sia ottenuta indirettamente.

In base all'imminente legge dell'Unione Europea, le aziende di cioccolato e cacao che immettono prodotti sul mercato dell'UE saranno probabilmente tenute a dimostrare che il cacao da cui si approvvigionano, direttamente o indirettamente, non proviene da foreste protette.

Le emissioni provenienti dal settore dell'uso del suolo, soprattutto dalla deforestazione, sono la seconda causa principale del cambiamento climatico dopo la combustione dei combustibili fossili, come dimostrano i dati della Commissione Europea.