AARAU (awp/ats) - Swissgrid - la società in mano ai gruppi energetici che gestisce in Svizzera le reti elettriche, cioè il trasporto dell'elettricità - ha realizzato nei primi sei mesi dell'anno un utile di 52 milioni di franchi, in aumento rispetto ai 48 milioni dello stesso periodo del 2022.

In un comunicato odierno l'azienda parla di "buon risultato semestrale". Gli oneri d'esercizio sono saliti da 114 a 140 milioni, sulla scia dell'aumento generale dei costi. Le spese di approvvigionamento sono più che raddoppiate e hanno raggiunto 640 milioni a causa dei maggiori costi della riserva di potenza di regolazione e dei prezzi più elevati per l'approvvigionamento dell'energia necessaria a compensare le perdite di potenza attive.

Per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento della Svizzera, nel primo semestre del 2023 Swissgrid ha investito complessivamente 129 milioni nella rete. Nella seconda metà dell'esercizio in corso Swissgrid continuerà a promuoverne l'ampliamento: la rete è infatti un fattore di successo fondamentale per la trasformazione del sistema energetico, argomenta l'impresa. "Per garantire una gestione sicura, efficace ed efficiente del sistema elettrico svizzero è necessario eliminare sia le congestioni attuali, sia quelle potenziali per il futuro", affermano i vertici dell'azienda.

Nata nel 2005 sulla scia della liberalizzazione del mercato elettrico, Swissgrid è la società proprietaria della rete nazionale ad altissima tensione (6700 km): è responsabile dell'esercizio sicuro e non discriminatorio, della manutenzione, del rinnovo e del potenziamento degli impianti. Impiega oltre 600 dipendenti nelle sedi di Aarau, Prilly (VD), Castione (TI), Landquart (GR), Laufenburg (AG), Ostermundigen (BE) e Uznach (SG).

L'impresa è esclusivamente di proprietà di aziende elettriche. Fra i suoi azionisti, volendo avere una particolare attenzione all'ambito italofono, possono essere citate l'Azienda elettrica ticinese (1,6% del capitale), le Officine idroelettriche della Maggia (1,5%), le Officine idroelettriche di Blenio (0,5%), le Aziende industriali di Lugano (0,4%) nonché Repower (0,3%). I grandi azionisti sono però altri, a nord delle Alpi: BKW e Axpo detengono insieme la maggioranza.