Ceo Ryanair a Boeing e Airbus, "migliori controlli di qualità"
09 gennaio 2024 alle 14:39
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LONDRA (awp/ats/ans) - Il colosso dell'aviazione americano Boeing ma anche il suo concorrente europeo Airbus devono "migliorare considerevolmente" i propri controlli di qualità. Lo ha detto in un'intervista al Financial Times il Ceo della compagnia aerea Ryanair, Michael O'Leary, dopo l'incidente avvenuto venerdì scorso negli Stati Uniti su un 737 Max 9 costruito dalla società americana.
Il top manager ha precisato che il Boeing 737 è in generale un ottimo aereo "ma non ha bisogno di questo tipo di problemi di reputazione".
"La vera sfida sia per Airbus che per Boeing è rappresentata dal fatto che sono entrambe in ritardo con i loro piani per aumentare la produzione mensile", ha aggiunto O'Leary. Il vettore low-cost con sede a Dublino non ha aerei del modello Max 9 in servizio o in ordine, ma la sua flotta si basa in larga parte sui Max 8 e nei mesi scorsi ha piazzato una commessa record di 300 Max 10 per un valore di oltre 40 miliardi di dollari.
The Boeing Company è il leader mondiale nella costruzione aeronautica. Le vendite nette (comprese quelle infragruppo) sono suddivise per mercato come segue: - aviazione commerciale (43,5%). Oltre agli aerei commerciali, il Gruppo fornisce parti di ricambio e offre servizi di assistenza tecnica, manutenzione e ingegneria; - difesa, spazio e sicurezza (32%): aerei militari e sistemi di mobilità (aerei da guerra, elicotteri e missili per la difesa aerea), servizi di supporto (logistica, ingegneria, manutenzione e servizi di formazione) e attrezzature spaziali (satelliti, rampe di lancio, ecc.). Il resto delle vendite (24,5%) proviene dai servizi (logistica e gestione delle forniture, servizi di ingegneria, manutenzione, modifica e formazione, ecc.), dal finanziamento di aerei commerciali e privati e dalle attività di leasing di attrezzature aeronautiche. Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Stati Uniti (58,4%), Europa (13,5%), Asia (12,9%), Medio Oriente (8,5%), Oceania (2,1%), Canada (1,6%), Africa (1,1%) e altro (1,9%).