MILANO (MF-DJ)--"L'andamento dei prezzi del gas non dipende dal price cap. Riflette sostanzialmente un inverno mite e la contrazione della domanda, quella industriale in particolare. Ci sono state azioni di contenimento in tutti i settori e gli stoccaggi sono abbastanza pieni. Il risultato è che il mercato non è in tensione e i prezzi sono scesi: è la legge della domanda e dell'offerta. Se l'inverno non sarà rigido i prezzi si manterranno al di sotto delle previsioni".

Lo ha detto Nicola Monti, ad di Edison, in un'intervista a La Stampa, sottolineando che "abbiamo ridotto di tre quarti la dipendenza dalla Russia" e questo "è importante. Edison ha chiuso il 31 dicembre il contratto con la Russia. Abbiamo un portafoglio diversificato e indipendente con cui copriamo il 20% della domanda nazionale, ma tutti gli operatori sono impegnati nella sostituzione delle fonti russe. Per completare l'opera ci vorranno due o tre anni. Noi ci siamo mossi con un certo anticipo: dalla seconda metà di quest'anno avremo disponibile il Gnl americano che potremo dedicare anche al mercato italiano se troveremo accesso alle capacità di rigassificazione necessarie che oggi però non ci sono".

La questione dei rigassificatori "si trascina da anni. Siamo gli unici che negli ultimi 20 anni abbiamo fatto un rigassificatore di grande taglia, quello di Rovigo, con un grande impegno di sviluppo, di investimenti e anche con una certa visione strategico-industriale degli equilibri di mercato. Menomale che oggi abbiamo questo impianto che porta gas dal Qatar e che copre il 10% della domanda nazionale".

Sulle previsioni a livello di domanda e prezzi per il 2023, Monti ha detto che "lo scenario è che la guerra si stabilizzi come è oggi. Mi aspetto un anno meno volatile, perché l'Italia ha dimostrato di essere in grado di sostituire il gas russo e di saper ridurre i consumi. E' necessario facilitare ulteriormente i procedimenti autorizzativi e non ridurre la capacità di investimento degli operatori. Stiamo facendo grandi sforzi per portare più gas sul mercato e accrescere l'energia rinnovabile. Occorre quindi maggiore equilibrio nella definizione degli oneri da attribuire agli operatori energetici".

Fra un anno, la bolletta energetica degli italiani "sarà meno cara del 2022 e più cara del 2019. Torneremo a livello pre-crisi quando saremo completamente liberi dalle forniture russe e avremo investito maggiormente nella diversificazione delle fonti energetiche, rinnovabili in primis", ha concluso.

cos


(END) Dow Jones Newswires

January 05, 2023 03:48 ET (08:48 GMT)