ZURIGO (awp/ats) - Possibile nuova importante fusione nel settore bancario elvetico: Julius Bär avrebbe messo gli occhi sul concorrente EFG International, affermano due agenzie di stampa.

Stando a Bloomberg nelle ultime settimane Julius Bär ha avuto colloqui preliminari con EFG sulla possibilità di una fusione, ma secondo Reuters tali negoziati sono nel frattempo stati interrotti. Entrambe le testate fanno riferimento a persone a conoscenza del tema.

In base alla ricostruzione della Reuters i contatti tra le due società ben conosciute anche in Ticino - EFG aveva rilevato anni or sono BSI, l'ex Banca della Svizzera italiana, e Julius Bär è presente da tempo sulla piazza luganese - sono stati allacciati nel momento in cui Julius Bär si era separata dal Ceo Philipp Rickenbacher. Questo era avvenuto all'inizio di febbraio, in seguito alle pesanti perdite subite a causa dei prestiti a Signa, gruppo gruppo immobiliare austriaco con importanti interessi in Svizzera oggi in bancarotta. L'istituto avrebbe preso in considerazione il numero uno di EFG Giorgio Pradelli come capo di un'unità combinata.

Le aziende avrebbero però intanto annullato le trattative: Reuters non è stata in grado di determinare il motivo. Contattata dall'agenzia Awp una portavoce di Julius Bär non ha voluto rilasciare dichiarazioni sul tema. Un no comment è giunto anche da EFG, chiamata in causa da Reuters.

Quotata in borsa, EFG International è controllata dalla famiglia greca Latsis, attraverso EFG Bank European Financial Group, dall'ex Ceo di Julius Bär Boris Collardi e da ex azionisti di BSI. Insieme queste entità detengono circa due terzi del capitale azionario.

Alla fine del 2023 EFG aveva in gestione patrimoni per 142 miliardi di franchi, Julius Bär per 471 miliardi. La capitalizzazione di mercato è rispettivamente di circa 4 miliardi e di circa 12 miliardi (a titolo di confronto UBS è a 91 miliardi).

Gli investitori stanno guardando con attenzione alle dinamiche in atto: stamane nella prima di contrattazioni il titolo EFG è arrivato a guadagnare oltre il 4%, per una performance che dall'inizio di gennaio è del +13%. Julius Bär per contro oggi è in ribasso di circa l'1%, mentre dall'inizio dell'anno il corso è salito del 18%.