(Alliance News) - Eni Spa ha comunicato giovedì che Greenpeace e ReCommon hanno chiesto la sospensione della causa sul clima intentata lo scorso anno. Le associazioni hanno chiesto la sospensione in seguito della presentazione di un ricorso per regolamento di giurisdizione.

"Giurisdizione che era già stata esclusa nella nota causa Giudizio Universale, promossa dal mondo dell'associazionismo contro lo Stato italiano sempre in merito ai temi climatici", precisa la società in una nota.

"Eni esprime la propria perplessità su questa iniziativa - si legge nel comunicato - finalizzata a ottenere la sospensione della causa in realtà avviata dalle organizzazioni stesse, per la quale il giudice aveva invece già fissato l'udienza per la decisione al 14 settembre 2024".

La società sottolinea "il rischio che, proprio su iniziativa di Greenpeace e ReCommon, si apra un lungo periodo di sospensione della decisione prevista invece a breve". Tale circostanza "consentirà alle due associazioni di continuare nella propria campagna di disinformazione, perseguendo obiettivi mediatici che consentono maggiori slogan e minore rigore in termini di studio, analisi e valutazione, e la cui verifica da parte del giudice di ciò investito viene così procrastinata proprio a iniziativa di chi aveva preteso di promuoverla", si legge ancora.

Il titolo di Eni scambia in verde dell'1,6% a EUR14,11 per azione.

Di Chiara Bruschi, Alliance News reporter

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