ROMA (MF-DJ)--Faro dell'Antitrust sullo "straordinario" aumento dei prezzi della benzina e del gasolio che si è registrato negli ultimi

giorni. L'Autorità ha notificato "dettagliate" richieste di informazioni

alle maggiori compagnie petrolifere avvalendosi anche dell'ausilio della

Guardia di Finanza. Tra le compagnie destinatarie della richiesta da parte dell'Authority ci sarebbero Eni, Erg, Esso, Shell, Ip e Q8. La risposta da parte delle compagnie è attesa in tempi brevi.

L'obiettivo dell'Antitrust è quello di approfondire le ragioni degli aumenti e, nel caso, valutare la sussistenza di spazi per un possibile intervento circoscritto soltanto all'ipotesi di un'eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza.

L'approfondimento avviato dall'Antitrust soddisfa i consumatori. "Nel nostro esposto -ha spiegato l'Unione nazionale consumatori- evidenziavamo come si trattava di una pratica commerciale scorretta approfittarsi della paura dell'escalation di un conflitto e di ulteriori rialzi dei prezzi per condizionare indebitamente il comportamento economico dei consumatori, inducendoli ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso, quella appunto di rifornirsi anche da chi aveva praticato rialzi anomali".

"Se saranno accertati illeciti e speculazioni che hanno determinato rialzi dei prezzi alla pompa, il Codacons si fará promotore di una maxi-class action contro i responsabili per conto di milioni di consumatori e imprese danneggiati dal caro-benzina", ha annunciato il presidente Carlo Rienzi. "Grazie al faro dell'Antitrust sarà possibile verificare se l'abnorme crescita dei listini alla pompa sia stata "dopata" da speculazioni illegali nei vari passaggi della filiera -ha affermato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi- I rincari di benzina e gasolio delle ultime settimane non appaiono giustificati nè dalle quotazioni internazionali del petrolio, nè da riduzioni delle forniture legate alla guerra in Ucraina, e costano oltre 900 euro a famiglia in più solo per i maggiori costi di rifornimento rispetto al 2021".

Gli aumenti indiscriminati dei carburanti erano stati definiti "ingiustificati" anche dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. "Non esiste motivazione tecnica di questi rialzi e la crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi", aveva precisato il ministro sottolineando che si

tratta di una "colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini".

Intanto, dopo tre giorni di calo tornano a salire le quotazioni internazionali di petrolio e prodotti raffinati. Nuovo balzo soprattutto per il gasolio che ieri è rincarato, sul mercato del Mediterraneo, dell'equivalente di oltre 9 centesimi al litro. Il Brent torna a puntare i 110 dollari. Nessun movimento da segnalare sui prezzi consigliati dei carburanti. È tornato in funzione il servizio Osservaprezzi del Ministero dello Sviluppo economico: le medie nazionali dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa sono scese rispetto a lunedì 14 marzo (ultima rilevazione), ma meno di quanto ci si sarebbe aspettati sulla base dei ribassi dei listini dei maggiori marchi.

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March 18, 2022 10:03 ET (14:03 GMT)