ROMA (MF-DJ)--"No comment" da Eni sulla notizia del via libera da parte degli Stati Uniti dell'importazione di petrolio dal Venezuela in Europa. La decisione rientrerebbe nella strategia di Washington per compensare l'embargo europeo al greggio russo dopo il via libera al sesto pacchetto di sanzioni alla Russia per l'invasione dell'Ucraina. L'eliminazione del petrolio russo sarà graduale e richiedera' da 6 mesi per il greggio a 8 mesi per altri prodotti raffinati.

L'ex presidente Donald Trump aveva deciso di adottare la linea della massima pressione sul Paese sudamericano, vietando due anni fa la pratica di importare il petrolio venezuelano secondo lo schema "oil-for-debt". Le aziende, Eni inclusa, ricevevano il greggio ma non lo pagavano in contanti perché serviva ad abbattere i debiti contratti dal regime chavista.

L'aggressione di Putin all'Ucraina ha cambiato gli interessi geopolitici e, con ogni evidenza, bandire il petrolio russo è diventato più importante che rovesciare il presidente del Venezuela Nicolas Maduro Moros.

Dopo i colloqui fra Caracas e Washington del marzo scorso, uno degli effetti sarebbe stata proprio la lettera che il Dipartimento di Stato ha inviato all'Eni e alla spagnola Repsol con la quale si dà il via libera alla ripresa delle importazioni oil-for-debt, a condizione che il petrolio vada solo in Europa.

Eni, che ha una joint venture con la venezuelana Pdvsa, non commenta perchè "è prematuro parlarne". Ma sempre secondo le notizie d'Oltreoceano, le consegne dovrebbero prendere il via il prossimo mese. Un segnale politico chiaro alla Russia, visti anche gli ammiccamenti statunitensi anche a Iran e Arabia Saudita.

Equita Sim conferma rating buy su Eni, con tp di 18,5 euro, dopo la notizia. La notizia, commentano gli esperti, è positiva in quanto

l'esposizione nei confronti del Venezuela è rilevante anche se al momento

non si tratterebbe di grandi quantitá di volumi di importazione. Eni

+0,9% a 14,386 euro.

gug/fus

guglielmo.valia@mfdowjones.it


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June 06, 2022 12:02 ET (16:02 GMT)