ROMA (MF-DJ)--Salvo sorprese dell'ultimo minuto, si avvia verso l'ufficialità la chiusura del dossier Plt Energia, il gruppo delle rinnovabili con sede a Cesena che fa capo alla famiglia Tortora (tramite Plt Holding srl e la sub-holding Plt spa).

Secondo quanto appreso da più fonti finanziarie da MF-Milano Finanza, Plenitude - la controllata delle rinnovabili di Eni- sarebbe in procinto di chiudere l'acquisizione della società. Come rivelato da MF-Milano Finanza il 13 ottobre scorso, il braccio che racchiude le attività green del gruppo guidato da Claudio Descalzi aveva raggiunto un accordo per trattare in esclusiva l'ingresso in Plt Energia. Proprio in questi giorni scadono i termini del periodo d'esclusiva e, dopo aver apportato una serie di aggiustamenti ai termini dello schema proposto per l'operazione, tutto sembra far propendere per l'arrivo di un accordo a stretto giro. Il riserbo è alto, ma in molti nelle sale operative sono sicuri che il sipario sul dossier stia per calare, consentendo a Plenitude di incrementare ulteriormente la capacità nelle rinnovabili. Secondo il piano, al 2025 la potenza installata su questo fronte sarà di oltre 6 Gw (15 Gw al 2030), saranno 30 mila i punti di ricarica per i veicoli elettrici al 2025 e 35 mila al 2030, mentre i clienti retail potrebbero arrivare a 11,5 milioni nel 2025 per poi attestarsi a 15 milioni nel 2030.

A inizio ottobre, come rivelato da MF, sul tavolo dell'advisor Rothschild (incaricato di gestire la vendita di Plt Energia) erano pervenute alcune offerte per rilevare gli asset eolici e fotovoltaici della società di proprietà della famiglia Tortora e partecipata dal Fondo Italiano per l'Efficienza Energetica (Fiee). Tra tutte, proprio quella di Plenitude era stata individuata come una delle migliori. Un vantaggio che l'ha portata a ingaggiare un testa a testa (vincendolo) con un altro grosso operatore italiano del settore controllato da fine del 2021 da un fondo di investimento. In gara vi erano anche competitor finanziari del calibro di Eqt e operatori come Repsol, quest' ultimo poi ritiratosi dopo l'estate.

Secondo quanto si apprende, l'offerta messa sul piatto da Plenitude dovrebbe valutare l'intero perimetro intorno a 800 milioni di euro e, come detto, consentirebbe di aumentare la dimensione rinnovabile del gruppo in vista della possibile Ipo, attualmente congelata per via del contesto dei mercati e della situazione generale di crisi energetica.

Una valutazione importante, che segue la rilevanza di Plt Energia nel panorama italiano, con una capacità installata che tocca i 250 Mw e composta da impianti eolici in esercizio, ai quali si sono aggiunti altri 43 Mw - di cui 14 Mw in Spagna - in fase di costruzione. Al perimetro si aggiunge poi la società Sef, per il fotovoltaico, con circa 50 Mw. Sef punta inoltre a realizzare due impianti fotovoltaici a terra a Oviglio (in Piemonte, in provincia di Alessandria) della potenza complessiva di 13,26 Mw.

Qualora fosse ufficializzata l'operazione di Plenitude, per Plt Energia potrebbero riaprirsi le porte di Piazza Affari. Il gruppo cesenate aveva lasciato Palazzo Mezzanotte circa tre anni fa, dove scambiava sul segmento Aim (ora Egm). Nel 2019 tra i soci di minoranza si è aggiunto anche il già citato Fiee che ha preso parte a un aumento di capitale investendo 25 milioni con cui si è assicurato una quota del 15,82%. Ha poi sottoscritto un bond convertibile da 5 milioni, poi trasformato in equity, accrescendo al 19,26% il peso nell'azionariato. Il possibile ritorno sul listino milanese potrebbe così avvenire nell'alveo di un differente perimetro, considerata la mai sopita intenzione dell'Eni di fare cassa quotando Plenitude una volta che il quadro generale si sarà rasserenato.

alu

fine

MF-DJ NEWS

1708:51 nov 2022


(END) Dow Jones Newswires

November 17, 2022 02:52 ET (07:52 GMT)