(Alliance News) - Il consiglio di amministrazione di Eni Spa ha approvato i risultati consolidati del terzo trimestre e dei nove mesi 2022, riportando un utile netto adjusted di Gruppo del terzo trimestre 2022 per EUR3,73 miliardi, in linea con il trimestre precedente e che si attesta a EUR10,81 miliardi nei nove mesi 2022, su di EUR8,2 miliardi rispetto ai nove mesi 2021.

Rispetto all'utile netto consolidato di bilancio dei nove mesi 2022 pari a EUR13,26 miliardi da EUR2,30 nello stesso periodo del 2021, le attività italiane registrano una perdita netta di circa EUR1 miliardo che tiene conto principalmente dello stanziamento del contributo straordinario per il settore energia.

Tornando all'analisi dei dati del terzo trimestre, l'Ebit adjusted di Gruppo del periodo è stato di EUR5,77 miliardi, in linea rispetto al trimestre precedente, "nonostante la flessione del prezzo del Brent e la sensibile contrazione dei margini di raffinazione, le fermate produttive non programmate ed altri fenomeni negativi, nonché il deconsolidamento delle società operative angolane conferite alla JV Azule Energy. Tali fattori sono stati compensati dalle continue iniziative di ottimizzazione e dalle riduzioni dei costi in tutte le linee di business", ha spiegato la società in una nota.

Nel dettaglio per settore di attività, nel terzo trimestre 2022 Exploration & Production ha conseguito un Ebit adjusted di EUR4,27 miliardi, in riduzione del 12% rispetto al trimestre precedente, a causa dei minori prezzi di realizzo degli idrocarburi e del deconsolidamento delle attività conferite in Azule Energy. La produzione del terzo trimestre 2022 è stata di 1,58 milioni di boe/giorno, in linea rispetto al secondo trimestre 2022 ma in calo del 7% rispetto al

terzo trimestre 2021, per effetto del minor contributo del Kazakhstan, della Nigeria e della Norvegia.

Il flusso di cassa netto da attività operativa del terzo trimestre 2022 è stato di EUR5,58 miliardi con un incremento di EUR2,65 miliardi rispetto allo stesso periodo 2021, sostenuto dal miglioramento dello scenario upstream e dal rilevante contributo dei business GGP e R&M.

Nei nove mesi il flusso di cassa netto da attività operativa è stato di EUR12,86 miliardi determinato dagli stessi driver del trimestre. L'assorbimento di cassa del capitale circolante di EUR4,67 miliardi è dovuto alla variazione del valore del magazzino petrolio e prodotti in uno scenario di prezzi in crescita, alla ricostituzione degli stoccaggi gas e al pagamento delle forniture di gas. I dividendi incassati dalle partecipate hanno riguardato principalmente Vår Energi, Nigeria LNG e ADNOC.

Le acquisizioni al netto dei disinvestimenti ammontano a EUR1,7 miliardi (inclusi i debiti acquisiti e disinvestiti) e comprendono il corrispettivo dell'acquisizione del 20% nel progetto offshore eolico Dogger Bank C nel Mare del Nord, del 100% della società SKGR, proprietaria di un portafoglio di impianti fotovoltaici in Grecia, di capacità rinnovabile negli Stati Uniti, nonché il contributo per la ricapitalizzazione della JV Saipem al fine di sostenere il nuovo piano industriale e la ristrutturazione finanziaria della società. Questi impieghi di cassa sono stati parzialmente compensati dall'incasso derivante dal collocamento di una quota del capitale di Vår Energi.

Il patrimonio netto pari a EUR57,8 miliardi è aumentato di circa EUR13,3 miliardi rispetto al 31 dicembre 2021 per effetto dell'utile netto del periodo, delle differenze positive di cambio che riflettono l'apprezzamento del dollaro rispetto all'euro al 30 settembre 2022 rispetto al 31 dicembre 2021, in parte compensato dalla variazione negativa di EUR4,3 miliardi della riserva cash flow hedge, dal pagamento dividendi e dall'acquisto di azioni proprie.

L'indebitamento finanziario netto ante lease liability al 30 settembre 2022 è pari a EUR6,4 miliardi in riduzione di EUR2,5 miliardi rispetto al 31 dicembre 2021.

La società ha fatto sapere che è stata pagata a settembre la prima rata del dividendo 2022 di EUR0,22 per azione, con un esborso di EUR751 milioni. La seconda rata di pari importo sarà pagata il 23 novembre.

In base al nuovo programma di acquisto di azioni proprie per EUR2,4 miliardi approvato dal cda a luglio, da realizzarsi entro aprile 2023, da fine maggio 2022 fino al 21 ottobre, sono state acquistate 142 milioni di azioni al costo di EUR1,66 miliardi.

Claudio Descalzi, ad di Eni, ha commentato: "In un contesto di elevata volatilità e incertezza nei mercati, Eni ha continuato ad assicurare gli approvvigionamenti energetici cruciali per le nostre economie, portando avanti al contempo il percorso di decarbonizzazione. Già dal prossimo inverno saremo in grado di rimpiazzare il 50% dei flussi di gas russo facendo leva sul nostro ampio e diversificato portafoglio riserve, sulle partnership di lungo

termine con i Paesi produttori e sulla nostra crescente presenza nel business GNL. Nel trimestre abbiamo rafforzato ulteriormente la nostra posizione nella catena del valore del gas grazie all'esplorazione e alle operazioni di acquisizione degli asset gas di bp in Algeria e, nella fase midstream, della nave di liquefazione Tango FLNG per la valorizzazione del progetto gas in Congo".

"La nostra strategia di decarbonizzazione raggiunge nuovi traguardi fondamentali. Entro l'anno la capacità installata di energia rinnovabile di Plenitude sarà raddoppiata superando i 2 GW. Il nostro business di Sustainable Mobility cresce in scala e dimensioni facendo leva su un modello innovativo di integrazione verticale con il nascente agri-business per la fornitura di materie prime sostenibili alle nostre bioraffinerie".

"In E&P abbiamo proseguito nella nostra strategia di creazione di veicoli geograficamente focalizzati, driver di crescita e di ritorni, di cui ultimo esempio è Azule, la neocostituita JV con bp per la valorizzazione degli asset angolani. Nel terzo trimestre, nonostante la flessione del prezzo del petrolio e la rapida caduta dei margini di raffinazione, abbiamo continuato a generare risultati positivi grazie principalmente alla robusta performance dei nostri business internazionali. Nei nove mesi abbiamo integralmente coperto con l'autofinanziamento gli investimenti e i ritorni di cassa agli azionisti e siamo stati in grado di ridurre il leverage al livello di 0,11, quasi dimezzandolo rispetto alla fine dello scorso anno".

Eni, giovedì, ha chiuso in verde del 3,5% a EUR12,91 per azione.

Di Claudia Cavaliere; claudiacavaliere@alliancenews.com

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