MILANO (MF-DJ)--Che cosa conviene a una società con attività internazionali che vuole quotarsi? Farlo a Milano o essere presente in più listini? Il tema del dual listing è tornato attuale negli ultimi mesi, basti guardare alle scelte delle società che ruotano attorno alla famiglia Agnelli-Elkann.
Ferrari e Cnh Industrial, si legge su Milano Finanza, sono quotate sia su Euronext Milan sia a Wall Street, mentre Exor, la holding, ha deciso di spostarsi ad agosto su Euronext Amsterdam lasciando Piazza Affari a partire dal 27 settembre. Per contro vi sono gruppi italiani della moda scambiati a Hong Kong, come Prada dal 2011 e Ferretti da marzo scorso, che stanno valutando un dual listing in Europa, a Piazza Affari o a Londra.
La Cina negli ultimi due anni su impulso del presidente Xi Jinping si sta distanziando dai Paesi occidentali, con un'accelerazione dopo la guerra in Ucraina che ha visto Pechino avvicinarsi semmi a Mosca. Inoltre il centro finanziario di Hong Kong è stato messo in lockdown più volte nel 2022 e molte banche d'affari americane prudentemente hanno già spostato gli uffici a Singapore. Un dual listing in Italia potrebbe anche spiegarsi come il tentativo di proteggersi da un'ulteriore stretta normativa da parte di Pechino.
Ferrari N.V. è una holding organizzata attorno a 3 poli di attività:
- costruzione e vendita di veicoli sportivi di lusso (85,8% del fatturato): 458 Italia, 488 GTB, 458 Spider, 488 Spider, F12 Berlinetta, 458 Speciale, 458 Speciale A, California T e FF. Il gruppo propone anche pezzi di ricambio;
- fabbricazione e vendita di motori (2,1%): marca Maserati;
- altro (12,1%): attività di sponsorizzazione, prestazione di servizi finanziari, ecc.
La ripartizione geografica del fatturato è la seguente: Italia (7,4%), Regno Unito (10,5%), Germania (8,3%), Europa-Medio Oriente-Africa (21,9%), Stati Uniti (25,7%), Americhe (3,8%), Cina-Hong Kong-Taiwan (9,8%), Asia-Pacifico e Australia (12,6%).