ROMA (MF-DJ)--Italia e Francia sono in procinto di ritirare l'accordo tra Fincantieri e Chantiers de l'Atlantique. Sono giorni di frenetici negoziati tra Parigi e Roma, con Bruxelles che sarà coinvolta nell'ultima limatura per mettere fine al deal che doveva creare un "gigante dei mari" attraverso la vendita del cantiere navale francese, controllato dallo Stato, all'armatore di Trieste. La decisione, salvo sorprese, sarà resa pubblica nelle prossime ore sotto forma di comunicato congiunto italo-francese con la rinuncia a prorogare l'accordo, in scadenza domenica 31 gennaio.

Gli ultimi dettagli -spiegano fonti francesi a Repubblica- saranno infatti discussi in una imminente chiamata, oggi pomeriggio alle 18h15, tra i ministri Patuanelli e Le Maire e la commissaria Ue alla Concorrenza, la danese Margrethe Vestager. Se i tre troveranno la quadra legale e politica, il passo indietro sarà presto compiuto.

Da mesi nessuno dei protagonisti crede più nell'operazione e l'Antitrust europeo guidato da Vestager, che aveva aperto una procedura più di un anno fa, fiutata la tentazione di Italia e Francia di scaricare su Bruxelles la colpa di una inevitabile bocciatura senza modifiche all'accordo, ha insistito perché i governi si assumessero la responsabilità della rinuncia. Non a caso, per sfilarsi dal blame game, proprio ieri la commissaria Ue ha affermato che "spetta alle parti decidere cosa fare".

Patuanelli e Le Maire intanto sono giunti all'accordo di ritirare l'operazione incolpando il Covid della scelta. Un escamotage per evitare imputare alla Ue la fumata nera (in stile Siemens-Alstom) e di giocare a un pericoloso scaricabarile tra Italia e Francia. La Commissione potrà così chiudere lo spinoso dossier in modo soft, ovvero in via amministrativa.

Il governo francese, che avrebbe dovuto cedere il 51% dei suoi cantieri, aveva rinviato già cinque volte il closing dell'operazione, in attesa della decisione di Bruxelles resa impossibile dal silenzio di Fincantieri di fronte alla richiesta di Bruxelles di presentare i rimedi necessari per convincere l'Antitrust europeo. L'ultima proroga di Parigi era arrivata proprio il 31 dicembre scorso per la durata di un mese. L'ambiziosa operazione, una delle poche di conquista italiana all'estero, era stata frenata in un primo tempo proprio da Macron dopo la sua elezione e ha viaggiato in mezzo a turbolenze da quando è stata lanciata. Si cerca dunque di salvaguardare i rapporti bilaterali tra Italia e Francia affermando che il Covid ha reso impossibile prevedere gli sviluppi del mercato della cantieristica civile (resterà invece in piedi Naviris, la joint-venture navale militare italo-francese).

"L'importante è atterrare bene" dice una fonte francese vicina alle trattative aggiungendo che "il deal ora non è più pertinente". A Parigi la preoccupazione è non alimentare un sentimento anti-francese di parte dell'establishment italiano. E nell'attuale situazione politica in Italia pochi hanno voglia di aprire un fronte contro l'alleato francese.

Dietro le quinte pure l'armatore italiano non considera più strategica l'operazione, anche alla luce dell'ostilità locale. Nei cantieri di Saint-Nazaire c'è stato un arroccamento di sindacati e politici contro "les italiens". Timori rilanciati a livello nazionale dalla commissione Affari economici del Senato che si è pronunciata contro la vendita, sottolineando i rischi per la sovranità industriale e per il know-how tecnologico dovuti al sopraggiunto partenariato tra Fincantieri e China State Shipbuilding Corporation (Cssc).

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January 27, 2021 03:37 ET (08:37 GMT)