MILANO (MF-DJ)--Massimo Giannolli, a.d. di Generalfinance, ha portato in Borsa ieri, allo Star, la sua "clinica per Pmi". La società specializzata in finanziamenti su misura per le imprese - anche in situazioni di "stress" - inizia così un nuovo percorso di crescita sotto la stella di Piazza Affari. Nelle ambizioni del manager c'è una crescita organica, lo sguardo a nuovi mercati come Francia e Spagna e un aumento del turn-over in arco Piano a 3,7 mld, rispetto ai 2,7 mld previsti in precedenza.

D. Da dove viene la decisione di quotarsi in un contesto di mercato complicato e in un Paese dove le Pmi nutrono ancora una certa ritrosia per la Borsa?

R. Siamo un soggetto vigilato da Bankitalia da sempre: l'abitudine al rigore e alle regole, fa parte del nostro Dna: la Consob e la Borsa non possono che portare un valore aggiunto alla nostra trasparenza. Ma soprattutto la Borsa è un percorso fondamentale per un'azienda che vuole crescere e avere visibilità internazionale. Significa poter pensare a un nuovo piano industriale e a un nuovo orizzonte di espansione, a nuovo funding e inoltre rappresenta un grande premio dopo 40 anni di vita dell'impresa, al mio team e a mio padre che ne è il fondatore.

D. Con l'Ipo avete raccolto 35,4 mln di euro. Cosa farete con questa provvista?

R. L'operazione si chiuderà con l'esercizio della green shoe a circa 38 mln di euro. Abbiamo registrato una domanda per quasi 70 mln: con la raccolta puntiamo a una crescita organica come abbiamo fatto nei 40 anni precedenti. Anzi, oggi progettiamo i prossimi 40 anni; le nostre linee guida sono molto chiare: non abbiamo in cantiere operazioni straordinarie e siamo fiduciosi di riuscire a crescere grazie alla nostra estrema specializzazione.

D. Pensate di sbarcare anche sui mercati esteri?

R. All'estero c'è grande richiesta: quando i tempi saranno maturi lo faremo. Guardiamo soprattutto a Francia e Spagna che riteniamo mercati interessanti, ma si tratta di un ragionamento di medio termine. Non abbiamo previsto nulla nel breve.

D. Siete specializzati in finanziamenti su misura per le Pmi. Quali necessità avete riscontrato in questa fase di incertezza macro e geopolitica?

R. Le Pmi hanno bisogno di fiducia e devono evitare di incorrere in nuove problematiche di credit crunch. Le aziende chiedono linee guida chiare per resistere alla crisi. Mi piace definirci la clinica delle imprese: il loro pronto soccorso. Le imprese che vogliono farsi curare oggi trovano un mercato più attivo, con maggiore specializzazione nelle inadempienze probabili e nelle procedure concorsuali. La nostra specializzazione nel campo risale al 2006 e prima eravamo soli, oggi siamo affiancati nello stesso mestiere da fondi internazionali, advisor finanziari e figure con una grande specializzazione verticale.

D. Quali previsioni fa su questo mercato?

R. Noi abbiamo un Piano industriale al 2024 in cui puntavamo a 2,7 mld di euro di turn over. Ora pensiamo di aggiungere 1 mld e di arrivare a un totale di 3,7 mld. Il mercato sta crescendo e ci faremo trovare pronti.

D. La crescita dimensionale non è importante nel vostro settore? Escludete totalmente operazioni di M&A?

R. Io sono un imprenditore quindi non escludo mai nulla, non escludo eventuali opportunità, ma non ci sono in corso attività di questo tipo.

D. Crede che il mercato abbia riconosciuto il vostro valore?

R. Credo che il mercato in un momento così negativo per l'andamento delle borse, tenuto conto che abbiamo 100 nuovi azionisti e abbiamo dovuto fare un riparto significativo, l'abbia recepito. Generalfinance svolge un'attività anti-ciclica e dalle crisi si generano nuove opportunità. Ci troviamo in una fase in cui la nostra attività è ancora più richiesta dal mercato. I nuovi azionisti vedranno un valore generato nel lungo periodo. Il valore che ci è stato riconosciuto attualmente è importante ma in una fase di effervescenza di mercato sarebbero stato diverso.

D. Era il momento giusto per andare in Borsa? Lei ha venduto azioni?

R. Era il momento giusto per farlo ed è un'operazione di cui sono soddisfatto, non ho venduto azioni e l'ho fatta perché ci credo. Detengo più del 40% con voto maggiorato.

D. Come vi differenziate dai concorrenti?

R. Noi siamo i pioneri di questo mondo, la nostra differenza è già in campo: abbiamo dalla nostra l'esperienza maturata, abbiamo 6 mld gestiti, 400 procedure concorsuali e un mercato che ci riconosce questa leadership. Molti concorrenti nuovi si stanno affacciando.

D. E c'è spazio per questa nuova concorrenza?

R. Il potenziale di crescita è fino a 30 mld di tur over e a mio avviso c'è spazio per tutti: non sara' un'azienda monopolista, più concorrenza significa avere un mercato sano, ma tutti devono lavorare con la stessa specializzazione che è il vero valore aggiunto.

claudia.cervini@mfdowjones.it

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3017:09 giu 2022


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