BASILEA (awp/ats) - Santhera vola in borsa dopo un parere scientifico favorevole espresso nell'Ue al suo farmaco vamorolone, un preparato contro la distrofia muscolare di Duchenne (DMD). Alla borsa di Zurigo i titoli della società renana sono arrivati a guadagnare oggi il 30%.

Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP), organo scientifico che prepara le decisioni dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA), ha espresso la sua raccomandazione per il farmaco, ha indicato oggi l'azienda. Se seguirà il via libero definitivo vamorolone potrà essere impiegato dai pazienti affetti da DMD a partire dai quattro anni di età.

L'autorizzazione è prevista entro la fine dell'anno e Santhera prevede un primo lancio del suo prodotto sul mercato tedesco nel primo trimestre 2024. Il gruppo si occuperà della commercializzazione diretta anche nel Regno Unito, in Francia, in Italia, in Spagna, nei paesi Benelux e in Svizzera, mentre per le altre nazioni sta pensando a collaborazioni con altri partner.

Se tutto andrà per il verso giusto in cinque anni il farmaco - che verrà commercializzato con il nome di Agamree - potrebbe generare ricavi per oltre 150 milioni di franchi, ha spiegato all'agenzia Awp il Ceo Dario Eklund. L'impresa guarda anche agli Stati Uniti: una decisione della FDA, l'autorità americana per il controllo dei medicamenti, dovrebbe arrivare fra due settimane. Per il Nordamerica è stato sottoscritto un contratto di licenza con la società statunitense Catalyst.

Santhera aveva introdotto il vamorolone nel suo portafoglio nel novembre 2018 attraverso un accordo multimilionario con la ditta basilese Idorsia. Nell'ambito di tale intesa Idorsia è diventata il maggiore azionista di Santhera e ha diritto a pagamenti in caso di approvazione del farmaco oggi in discussione.

Secondo Santhera il preparato in questione ha il potenziale per diventare lo standard di cura nei giovani affetti da DMD, malattia neuromuscolare caratterizzata da atrofia e debolezza muscolare a progressione rapida. In questo gruppo di pazienti esiste una significativa esigenza medica insoddisfatta, poiché i glucocorticoidi oggi utilizzati ad alte dosi hanno gravi effetti collaterali sistemici che limitano il trattamento a lungo termine.

In prospettiva, Eklund ha annunciato che già a novembre si incontrerà con il partner statunitense Catalyst per valutare nuove potenziali indicazioni per cui vamorolone potrebbe essere ulteriormente testato.

Nel frattempo gli investitori comunque già brindano: sul mercato di Zurigo il titolo Santhera è arrivato oggi a guadagnare fino al 30% rispetto alla chiusura di ieri, per poi stabilizzarsi intorno a un guadagno del 20%. Il valore è peraltro caratterizzato da un'elevata volatilità: dall'inizio del 2023 ha perso il 45% e negativa è anche la performance sull'arco di tre anni: -79%.

Nata nell'agosto 2004 dalla fusione fra la Graffinity Pharmaceuticals di Heidelberg (D) e la MyoContract di Liestal (BL), Santhera è una società biotecnologica specializzata nello sviluppo di trattamenti per le malattie neuromuscolari e polmonari che attualmente non dispongono di opzioni terapeutiche. L'azienda, che ha sede a Pratteln (BL), è sbarcata in borsa nel novembre 2006.