Lo ha detto una fonte a conoscenza del dossier.

La mossa del governo si inserisce nel quadro degli sforzi che da tempo Roma sta compiendo per attrarre investimenti da parte di aziende tech, dato che un accordo con la statunitense Intel non è mai stato finalizzato.

Il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha convocato una conferenza stampa la prossima settimana per presentare quello che ha definito un "nuovo importante investimento in Italia da parte di un'azienda leader nel settore della microelettronica".

Non sono stati forniti ulteriori dettagli ma la fonte ha detto a Reuters che l'operazione riguarderà Silicon Box, una startup con sede a Singapore, nata quasi tre anni fa dai fondatori del produttore di microchip statunitense Marvell.

Silicon Box si concentra sui "chiplet", che possono avere le dimensioni di un granello di sabbia e sono riuniti in un processo chiamato advanced packaging, una modalità economica di legare piccoli semiconduttori per formare un processore che può alimentare qualsiasi cosa, dai data center agli elettrodomestici.

La fonte, che ha chiesto di rimanere anonima, ha detto che l'entità dell'investimento e l'ammontare del denaro pubblico come parte del piano complessivo devono ancora essere finalizzati.

Silicon Box costruirà uno stabilimento di produzione in Italia ma la località non è ancora chiara, poiché diversi siti in tutta Italia sono disponibili, secondo la fonte.

Un portavoce del ministro ha preferito non commentare. Silicon Box non ha risposto alle telefonate e alle e-mail di richiesta di commento.

Il mese scorso, Urso ha detto che Roma è pronta a offrire 4,75 miliardi di euro di aiuti statali per attirare i produttori di chip stranieri.

Il ministro ha ripetuto più volte che il governo rimane aperto a un possibile investimento da parte di Intel, che ha detto essere ancora in trattativa.

L'Italia ha avuto colloqui, tra gli altri, anche con i produttori taiwanesi MEMC Electronic Materials Inc e TSMC, come riportato in precedenza da Reuters.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei)