(Alliance News) - Mercoledì Piazza Affari - così come le altre piazze finanziarie globali - è calata significativamente, posizionando l'asticella dei punti su quota 25.500 con il comparto bancario a fare da driver ribassista sull'onda lunga delle vendite scattate sul gigante svizzero Credit Suisse.

Il principale azionista della banca, la Saudi National Bank, che detiene circa il 9,9% delle azioni, ha dichiarato di non poter fornire ulteriore assistenza finanziaria. "Non possiamo perché andremmo oltre il 10%. È una questione normativa", ha dichiarato mercoledì il presidente Ammar Al Khudairy.

Il settore è stato anche messo sotto pressione dalle aspettative che domani la BCE annuncerà un ritmo più rapido di stretta monetaria, con le sale trading oramai pronte per un aumento del tasso di interesse di 50 punti base, che potrebbe fare calare i prezzi dei BTP di cui gli istituti italiani sono detentori per grande quantità.

Sul fronte della Federal Reserve, nel FedWatch Tool della piattaforma CME Group - utilizzando i future anche in base all'effettivo tasso dei federal funds o EFFR - l'aumento del tasso principale per la riunione del 22 marzo ha una probabilità prezzata al 62% per una conferma del tasso attuale. E' invece al 38% la probabilità di un aumento nell'area 475/500 bps. Il target attuale è compreso fra 450 e 475 punti base.

Il FTSE Mib è quindi in rosso del 4,6% a 25.565,84 in chiusura.

Fra i listini minori, il Mid-Cap ha chiuso in calo del 3,4% a 41.631,82, lo Small-Cap ha ceduto il 3,2% a 29.363,65 e l'Italia Growth ha ceduto l'1,8% a 9.218,58.

Il CAC 40 di Parigi ha ceduto il 3,6%, il FTSE 100 di Londra il 3,8% e il DAX 40 di Francoforte ha chiuso in rosso del 3,3%.

Sul listino principale di Piazza Affari, con il colore rosso a fare da comune denominatore, Saipem ha fatto un passo indietro dell'8,5%. Sul titolo si segnala che Voleon Capital Management ha alzato la posizione corta sul titolo allo 0,84% dallo 0,7%.

In sofferenza tutto il comparto bancario, con UniCredit che ha ceduto il 9,1%, Intesa Sanpaolo il 6,9% e Banco BPM con il 7,1%.

Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia - in rosso del 3,4% - ha fatto sapere mercoledì che il cda si è riunito per esaminare l'offerta non vincolante presentata dal consorzio formato da CdP Equity e Macquarie Infrastructure and Real Assets, che agisce per conto di un gruppo di fondi di investimento gestiti o assistiti dal gruppo Macquarie - NBO del Consorzio - per l'acquisto di una costituenda società cui farebbe sostanzialmente capo il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusi gli asset e le attività di FiberCop, nonché la partecipazione in Sparkle.

Tenaris ha invece ceduto il 9,0%, dopo l'1,4% di passivo della vigilia. Il titolo veniva in precedenza da quattro sedute ribassiste.

Fra i pochi rialzisti, Campari si è allungato dello 0,5% a EUR10,72, facendo eco al verde della vigilia con il 2,2%.

Sul segmento cadetto, ugualmente, il comparto bancario ha guidato i ribassi. Banca Monte dei Paschi ha ceduto il 10% con prezzo a EUR1,92.

Credem ha ceduto invece il 6,7%, mentre Banca Popolare di Sondrio ha lasciato sul parterre il 6,4%.

Fra le note positive, MARR ha portato a casa a il 6,9%. La company ha comunicato martedì di aver registrato un utile netto in aumento nel 2022, a EUR26,6 milioni da EUR35,1 milioni dell'anno precedente.

Sul segmento Small-Cap, Biesse ha fatto un passo indietro del 9%, con prezzo a EUR15,25 dopo l'attivo di ieri sera con il 4,7%. Il consiglio di amministrazione martedì ha approvato la relazione finanziaria relativa al 2022, terminato con un utile netto pari a EUR30,3 milioni, rispetto a EUR34,2 milioni del 2021, pari a un utile netto per azione di EUR1,11. Il board ha altresì proposto il pagamento di un dividendo lordo di EUR0,33 per azione.

Aeffe - in calo del 6,8% - ha comunicato mercoledì di aver chiuso il 2022 con una perdita di EUR9 milioni che si confronta con l'utile di EUR12 milioni del 2021 che, però, includeva benefici fiscali non ricorrenti per EUR9,5 milioni.

d'Amico ha invece ceduto il 7,4%, dopo il 5,6% di attivo della vigilia.

Fra le note positive, algoWatt ha portato a casa l'1,7%, rialzando la testa dopo due sedute ribassiste.

Fra le PMI, invece, Copernico è salito del 3,7%, portando il prezzo a EUR5,60 e facendo eco all'attivo della vigilia con il 4,9%.

Sul fondo, Comer Industries ha ceduto l'8,8%, con prezzo a EUR31,00.

Directa SIM ha lasciato sul parterre il 7,3%, dopo il timido verde della vigilia con lo 0,2%.

Cover 50 - su dell'1,6% - ha comunicato mercoledì che i ricavi e l'Ebitda del 2022 sono saliti a due cifre percentuali rispetto ai dati dell'anno precedente. I ricavi sono saliti del 24% a EUR30,1 milioni da EUR24,3 milioni del 2021.

A New York, il Dow sta cedendo il 2%, il Nasdaq l'1,1%, mentre l'S&P 500 si contrae dell'1,7%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0538 contro USD1,0715 di martedì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2019 da USD1,2153 di martedì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD72,52 al barile contro USD78,66 al barile di martedì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.935,88 l'oncia da USD1.906,39 l'oncia di martedì in chiusura.

Nel calendario economico di giovedì, il saldo della bilancia commerciale è atteso alle 0050 CET, mentre in mattinata, alle 1000 CET, è atteso il dato dell'inflazione italiana. Alle 1330 CET, dagli USA arrivano le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione.

Alle 1415 CET è la volta della decisione della BCE sui tassi, con la conferenza stampa alle 1445 CET. Alle 1630 CET, arriva l'asta dei buoni del Tesoro a 4 e 8 settimane.

Nel calendario societario di giovedì, sono attesi i risultati di Aquafil, Arnoldo Mondadori, A2A, Enel, Eni, Salcef e Webuilt.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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