LOSANNA (awp/ats) - Logitech è oggi sotto pressione in borsa, dopo la notizia della partenza del responsabile delle finanze Charles "Chuck" Boynton, in carica da poco più di un anno. In apertura a Zurigo i titoli del gigante svizzero-americano della produzione di mouse, tastiere e webcam sono arrivati a perdere il 7%.

Il dirigente statunitense vuole affrontare un'altra sfida professionale, ha indicato oggi l'azienda. Rimarrà in carica fino a metà maggio per garantire una transizione senza intoppi dell'esercizio 2023/2024, che terminerà a fine marzo. Non è ancora stato designato il successore. Boynton era entrato in funzione nel febbraio 2023, in provenienza da Plantronics, impresa californiana attiva nell'elettronica di consumo.

"Ringraziamo Chuck per la leadership finanziaria che ha dimostrato durante la sua permanenza in Logitech: gli auguriamo ogni bene nel suo nuovo ruolo", afferma la Ceo Hanneke Faber - alla guida dell'impresa dallo scorso dicembre - citata in un comunicato. "Siamo ansiosi di continuare la forte crescita di Logitech, mantenendo la disciplina finanziaria e l'eccellenza operativa in tutta l'azienda", aggiunge la 55enne olandese che in passato è stata attiva per il colosso alimentare Unilever.

Faber ha sostituito Bracken Darrell, che aveva guidato l'azienda con successo per lungo tempo e che si è dimesso inaspettatamente e con effetto immediato lo scorso giugno. Sui media era circolata la voce che l'impresa non era più soddisfatta delle sue prestazioni e che dietro le quinte aveva quindi iniziato a cercare un successore. Oggi invece, sempre in base a voci senza conferma, la partenza del CFO Boynton viene messa in relazione proprio con l'arrivo della nuova Ceo.

Intanto nella nota stampa i vertici sottolineano che la partenza di Boynton non cambia le prospettive finanziarie del gruppo. Logitech continua quindi a prevedere per l'esercizio 2023-2024 un fatturato compreso tra 4,20 e 4,25 miliardi di dollari, in flessione del 6-7% rispetto all'anno precedente. L'utile operativo EBIT dovrebbe attestarsi tra i 610 e i 660 milioni, in aumento del 4-12%.

Queste indicazioni non sono bastate però a tranquillizzare gli investitori, che stamani sono corsi a vendere il titolo: nella prima mezz'ora di contrattazioni l'azione ha peso sino al 7,4%, scendendo a un minimo di 78 franchi. Dall'inizio di gennaio il valore ha però guadagnato il 6% ed estremamente positiva è anche la performance, pari al +71%, sull'arco di un anno.

Va detto che il titolo - di natura spiccatamente tecnologica, unico di questo tipo inserito nell'SMI, l'indice principale del mercato elvetico - presenta un corso tutt'altro che tranquillo: l'azione ha sfiorato i 125 franchi nel 2021, sulla scia degli acquisti di prodotti informatici durante la pandemia, che ha portato il telelavoro e la scuola a distanza, ma è poi sceso sino a 42 franchi nel 2022.

Fondata nel 1981 a Apples (VD), Logitech si è rapidamente espansa nella Silicon Valley californiana. Oggi è una realtà presente in tutto il mondo con prodotti di vari marchi.