La banca è "perfettamente on track" per centrare gli obiettivi del piano al 2026 presentato lo scorso maggio, ha detto il Ceo Alberto Nagel in un briefing sui conti.

"Quello che mi preme far notare è che i risultati non sono soltanto in miglioramento ma rappresentano la nuova visione del gruppo col piano", ha aggiunto. "E' una crescita forte e molto efficiente dal punto di vista della generazione e dell'assorbimento del capitale".

In base al piano, Mediobanca punta a far diventare il wealth management il principale motore di crescita dei ricavi del gruppo, rendendo l'attività di Corporate & Investment Banking più "capital light".

Una visione che riflette nel primo semestre in una crescita dei total financial asset di 5,5 miliardi di euro a 94 miliardi e in un calo dei risk weighted asset del 5%, a fronte di un Cet1 al 15,3%.

L'utile netto del primo semestre, si legge in una nota, è stato di 611 milioni di euro, il 10% in più rispetto all'anno precedente e sopra il consensus fornito dalla banca di 596 milioni di euro.

I ricavi si sono attestati a 1,73 miliardi (+4%) sostanzialmente in linea con le attese. Il margine di interesse è migliorato del 18% a 997 milioni ed è visto crescere intorno al 10% per l'intero anno, indipendentemente dalla dinamica dei tassi, con ulteriori progressi attesi anche nel 2025 e 2026.

In calo le commissioni in quanto l'andamento solido del wealth management non è riuscito a compensare la flessione del CIB. Tuttavia si è registrata un'inversione di tendenza nel secondo trimestre grazie anche al contributo di Arma Partners acquisita lo scorso anno.

Mediobanca si prepara a pagare il suo primo acconto dividendi a maggio sulla base di una cash payout ratio del 70%.

(Gianluca Semeraro, editing Stefano Bernabei)