NextCure, Inc. ha annunciato la pubblicazione di un manoscritto intitolato "Anti-Siglec-15 Antibody Prevents Marked Bone Loss after Acute Spinal Cord Injury-Induced Immobilization in rats" (L'anticorpo anti-Siglec-15 previene una marcata perdita ossea dopo l'immobilizzazione indotta da una lesione acuta del midollo spinale nei ratti) in JMBR Plus, una rivista dell'American Society for Bone and Mineral Research (ASBMR). I dati hanno dimostrato che NC605, un nuovo anticorpo anti-Siglec- 15 (S15), ha impedito la perdita ossea, ma soprattutto ha preservato la forza ossea nei modelli animali di grave immobilizzazione causata da una lesione acuta del midollo spinale. In seguito a una lesione del midollo spinale, i pazienti in genere subiscono una perdita ossea rapida ed estesa.

Sebbene le terapie antiriassorbitive abbiano dimostrato una certa efficacia nell'inibire la perdita ossea, questi agenti inibiscono anche la formazione ossea. Nei test preclinici, è stato dimostrato che NC605 previene la perdita ossea inibendo la maturazione degli osteoclasti e il riassorbimento osseo attraverso il legame con S15, che è espresso sulla superficie cellulare degli osteoclasti immaturi ed è upregolato negli osteoclasti differenziati. A differenza delle terapie antiriassorbitive, NC605 aumenta il reclutamento degli osteoblasti, con conseguente miglioramento della qualità ossea complessiva.

Nel modello animale di lesione al midollo spinale, è stata valutata la densità minerale ossea (BMD) e confrontata con gli animali di controllo. I risultati principali dello studio includono: Il trattamento con l'anticorpo anti-S15 ha impedito completamente la perdita di BMD nel mur e nella tibia. L'analisi di imaging ad alta risoluzione ha rivelato una prevenzione quasi completa della perdita di volume osseo trabecolare.

Le analisi del sangue e della struttura ossea hanno rivelato che l'anticorpo anti-S15 è stato in grado di inibire notevolmente il riassorbimento osseo, mantenendo la formazione e la qualità dell'osso. L'obiettivo è portare speranza e nuovi trattamenti ai pazienti che non rispondono alle terapie attuali, ai pazienti la cui malattia progredisce nonostante il trattamento e ai pazienti con malattie non adeguatamente affrontate dalle terapie disponibili.