ROMA (MF-DJ)--La preferenza per la liquiditá si attenua, sebbene catalizzi l'attenzione di piú del 60% degli italiani nel 2021.

L'interesse verso forme di investimento cresce progressivamente e lentamente nel tempo (37% rispetto al 35% nel 2020), maturando negli italiani la convinzione che sia meglio investire il proprio risparmio, seppur in piccola parte (28%). C'è una maggiore propensione verso strumenti finanziari piú a rischio (14% rispetto al 9% del 2020), per quanto sia sempre una porzione residuale della popolazione, che invece continua a vedere negli immobili la scelta piú sicura (32%).

E' quanto emerge dalla 21a edizione dell'indagine Acri-Ipsos "gli italiani e il risparmio" diffusa alla vigilia della 97* Giornata Mondiale del Risparmio, con la partecipazione del presidente dell'Acri Francesco Profumo, del presidente dell'Abi Antonio Patuelli, del Governatore di Bankitalia Ignazio Visco e del Ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco.

Il peggio è alle spalle per la maggior parte degli italiani (54%), la fine dell'emergenza sanitaria si prefigura sempre piú prossima, ma resta un complessivo senso di cautela pensando alla situazione economica personale, che sottende dinamiche opposte tra nuclei familiari. Oggi si guarda al futuro con rinnovato entusiasmo, soprattutto pensando alla situazione economica dell'Europa e del Paese.

La ricerca evidenzia una dicotomia tra le famiglie che negli ultimi 2 o 3 anni hanno mantenuto facilmente il proprio tenore di vita (38%), o addirittura lo hanno migliorato (13%), e le famiglie, che, con difficoltá e al prezzo di rinunce, lo hanno preservato (39%) o hanno dovuto prendere atto di un peggioramento (10%). D'altra parte, il 62% è molto o abbastanza appagato dalla situazione economica familiare o personale attuale, a fronte di piú di un quarto degli italiani (27%) non soddisfatto dell'andamento delle finanze familiari e di una percentuale non trascurabile (11%) che si dichiara molto preoccupata.

Rimane sempre molto alto, per quanto in decrescita rispetto al 2020, il numero di famiglie che potrebbe sostenere spese impreviste per 1.000 euro (79% rispetto all'82% nel 2020), mentre è stabile al 42% rispetto allo scorso anno ma in crescita rispetto al passato la quota di famiglie che non avrebbe problemi anche con spese impreviste di 10.000 euro.

Si conferma, quindi, una certa polarizzazione: se le famiglie in difficoltá sono stabili (18%), si riducono quelle che sono riuscite a risparmiare e prevedono di risparmiare nei prossimi 12 mesi (35% rispetto al 41% nel 2020), lasciando spazio a famiglie che si trovano in una situazione intermedia, un pò in bilico (famiglie che galleggiano).

"Ce lo aspettavamo e l'indagine l'ha confermato: è in atto una vera polarizzazione della societá italiana. È un fenomeno che ha radici antiche, ma che è stato accelerato e acuito dalla crisi economica e sociale innescata dalla pandemia" ha detto Francesco Profumo, presidente dell'Acri, durante la conferenza stampa di presentazione della 21a edizione dell'indagine. "Da un lato chi riusciva ad accumulare risparmi prima della crisi, ha continuato a farlo in maniera crescente in questi anni di incertezza e di chiusure delle attivitá. Dall'altro, chi è andato in crisi, per la perdita del lavoro o perchè non ha potuto beneficiare di forme di compensazione del reddito, non riesce a risalire", ha concluso.

pev

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October 20, 2021 09:01 ET (13:01 GMT)