ROMA (Reuters) - Tra le opzioni per salvare il destino delle acciaierie ex Ilva, il governo non esclude la messa della società in amministrazione straordinaria, così come anche una ricapitalizzazione resta tra le possibilità.

"È un'opzione", ha detto il ministro dell'Industria, Adolfo Urso a Reuters quando gli è stato chiesto se il governo stesse considerando la nomina di commissari speciali per la gestione del sito.

Il ministro ha svolto oggi in Senato un'informativa sulla situazione dell'ex Ilva (oggi Acciaierie d'Italia) dopo il recente scontro con il socio privato Arcelor Mittal, che lunedì ha respinto il piano del governo per immettere nuove risorse finanziarie per rilanciare gli impianti.

Il governo aveva proposto ai vertici di Arcelor la sottoscrizione dell'aumento di capitale, pari a 320 milioni di euro, così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico Invitalia nella ex Ilva.

"Il socio privato, dinanzi alla richiesta di impegno finanziario pro quota, ha detto con estrema chiarezza nell'incontro di lunedì scorso a Palazzo Chigi che non ha intenzione di immettere alcuna risorsa persino per l'ipotesi in cui la sua quota, all'esito dell'aumento di capitale sociale da parte della sola Invitalia, dovesse scendere al 34%", ha ricordato Urso.

Arcelor Mittal ha tuttavia reclamato, secondo il ministro, il privilegio concesso nei originali patti tra gli azionisti al momento della costituzione di Acciaierie per l'Italia di condividere in ogni caso la governance, così da condizionare ogni ulteriore decisione. Questa richiesta, "non è accettabile, né percorribile sia nella sostanza che alla luce dei vincoli europei sugli aiuti di Stato", ha detto.

Stasera il governo incontra i sindacati per discutere della situazione.

I siti e le strutture di Acciaierie d'Italia occupano una superficie complessiva superiore ai 17 milioni di metri quadrati con oltre 10.000 dipendenti, a cui vanno aggiunti quelli dell'indotto.

Sempre oggi è atteso il pronunciamento del Tar Lombardia che deve decidere se confermare o no la sospensiva al blocco delle forniture di gas negli impianti ex Ilva stabilito, su richiesta di Snam, dai giudici amministrativi a ottobre 2023 per il mancato pagamento delle bollette.

(Giuseppe Fonte, Angelo Amante, in redazione Francesca Piscioneri, editing Sabina Suzzi, Stefano Bernabei)