ROMA (MF-DJ)--Gli azionisti di Tim meritano un'asta competitiva. Lo scrive il Financial Times nella Lex Column riferendosi alle due offerte presentate da Cdp-Macquarie e da kkr per la Netco di Tim.

Le acquisizioni in Italia sono raramente semplici. Non è raro che "patriottici" offerenti nazionali si facciano avanti con il sostegno del governo. Gli azionisti di Telecom Italia devono sperare che il primo ministro Giorgia Meloni non sia tentata di aggiungere la società di telecomunicazioni a questa lista, si legge sul quotidiano della city che confronta le due offerte sul tavolo. L'offerta di Cdp è simile a quella di Kkr, ma attribuisce un valore inferiore a FiberCop, l'unità di NetCo che gestisce la rete dell'ultimo miglio.

Tim ha un debito netto di 25,5 miliardi di euro, pari a 4,4 volte l'ebitda previsto per il 2022 e ha bisogno di concludere un accordo in tempi brevi. La società di tlc italiana cercherà ora di avviare un'asta competitiva. L'offerta di Kkr, pari a 18 miliardi di euro, non è certo da buttare, valutando Tim a nove volte l'ebitda. Altre operazioni di infrastrutture del settore hanno raggiunto multipli medio-alti. È vero che la rete di Tim è per lo più in rame e che nei prossimi tre anni avrà bisogno di circa 7 miliardi di euro di investimenti per passare alla fibra ottica ma potrebbe esserci ancora spazio per addolcire le condizioni generali. Kkr potrebbe voler sfruttare la sua posizione di azionista di minoranza di FiberCop per ottenere un'offerta più alta da parte di Cdp. Tutto questo andrebbe a vantaggio degli azionisti di Tim, a meno che il governo italiano non si opponga all'offerta. Meloni dovrebbe chiarire che è il mercato a decidere e lasciare che gli offerenti si sfidino.

pev


(END) Dow Jones Newswires

March 07, 2023 03:23 ET (08:23 GMT)