Le azioni di UniCredit e Commerzbank sono salite mercoledì dopo che un giornale ha riportato che gli istituti di credito italiani e tedeschi avevano programmato di incontrarsi per avviare colloqui di fusione, prima di abbandonare l'idea a causa della guerra in Ucraina.

Il Financial Times ha riferito che l'Amministratore Delegato di UniCredit, Andrea Orcel, aveva organizzato un incontro con il suo omologo di Commerzbank, Manfred Knof, al fine di discutere di una possibile fusione.

L'invasione della Russia in Ucraina il 24 febbraio, tuttavia, ha costretto Orcel a concentrarsi sulla gestione dell'esposizione della banca italiana alla Russia, che UniCredit sta cercando di dismettere. UniCredit non ha commentato il rapporto del FT.

Un portavoce del finanziatore numero 2 in Germania ha detto che solo la banca ha cercato di creare le condizioni per rimanere indipendente.

I due CEO si sono incontrati all'inizio dell'anno come parte dei regolari colloqui di Orcel con i colleghi degli istituti di credito rivali, ma a causa del conflitto in Ucraina, non hanno toccato fusioni e acquisizioni, ha detto a Reuters una persona informata sulla questione a condizione di anonimato.

UniCredit ha guadagnato il 2% dopo un'apertura poco variata, con i trader di Milano che hanno detto che l'idea di un potenziale legame stava guadagnando trazione.

Gli analisti hanno notato che sia UniCredit che Commerzbank scambiano con uno sconto di circa il 70% rispetto al loro valore contabile.

UniCredit, dove l'assicuratore tedesco Allianz è un investitore di primo piano, aveva studiato un'acquisizione di Commerzbank sotto il precedente CEO Jean Pierre Mustier, ma l'accordo ha incontrato resistenze politiche.

Commerzbank è posseduta al 15,6% dal Governo, che l'ha salvata più di dieci anni fa e ha subito una lunga ristrutturazione.

Il broker milanese Equita SIM ha detto che l'accordo comporterebbe elevati rischi di esecuzione, in quanto sarebbero necessari 1,5 miliardi di euro (1,58 miliardi di dollari) di tagli ai costi per aumentare gli utili per azione (EPS), data la frammentazione e la bassa redditività del mercato bancario tedesco.

L'anno scorso UniCredit non è riuscita a concludere un accordo con il Tesoro italiano per l'acquisto della rivale Monte dei Paschi, di proprietà statale, perché Roma ha ritenuto eccessive le richieste di capitale dopo che Orcel aveva detto che avrebbe preso in considerazione solo un'acquisizione che avesse incrementato l'EPS del 10%.

Commerzbank, il cui valore di mercato è meno della metà di quello di UniCredit, è stata a lungo vista come un potenziale obiettivo per UniCredit, che è presente in Germania attraverso la sua unità HypoVereinsbank.

Orcel, ex capo dell'investment banking presso la banca svizzera UBS, ha dichiarato che UniCredit esamina costantemente le opportunità di M&A ed è aperta a operazioni che aumentino il valore per gli investitori e rafforzino il suo franchising nei mercati in cui già opera.

La crisi ucraina, tuttavia, ha costretto UniCredit ad accantonare 1,2 miliardi di euro contro possibili perdite nel primo trimestre, limitando il capitale in eccesso della banca e colpendo il prezzo delle sue azioni. (1 dollaro = 0,9501 euro)