UNITY Biotechnology, Inc. ha annunciato una nuova ricerca pubblicata sulla rivista peer-reviewed Nature Medicine che sostiene la rimozione delle cellule senescenti nella retina come approccio terapeutico che può portare a miglioramenti a lungo termine della vista nei pazienti con edema maculare diabetico (DME). L'iperglicemia sostenuta dal diabete induce la senescenza cellulare che danneggia la retina, compresa la delicata vascolarizzazione dell'occhio. Questo può portare all'accumulo di fluidi e all'ispessimento della retina?

una caratteristica chiave della DME. Lo studio dimostra che l'eliminazione terapeutica delle cellule senescenti può potenzialmente rimuovere una fonte sottostante di patogenesi e quindi consentire alle cellule sane di rigenerarsi e rimodellare la vascolarizzazione retinica, portando infine a una modifica a lungo termine della malattia. Numerosi studi hanno dimostrato che le cellule entrano in uno stato di senescenza, in cui rimangono vitali e metabolicamente attive nell'organismo, ma generano vari fattori infiammatori e metalloproteasi.

Queste cellule senescenti possono modificare l'ambiente circostante e contribuire a diverse disfunzioni cellulari e alla degenerazione dei tessuti. Un team di scienziati dell'Università di Montreal e di UNITY Biotechnology ha rivelato che i percorsi di senescenza cellulare sono innescati nella retina diabetica e sono attivati specificamente nelle cellule endoteliali. Hanno dimostrato che queste cellule senescenti contribuiscono alla perdita della funzione di barriera, che può causare perdite nei vasi sanguigni.

I ricercatori hanno dimostrato che la senolisi attraverso l'inibizione di BCL-xL migliora la funzione di barriera retinica nei topi diabetici, modificando il microambiente retinico e ristabilendo l'omeostasi tissutale. Inoltre, negli studi clinici, l'inibizione di BCL-xL ha portato a miglioramenti dell'acuità visiva e alla stabilizzazione della struttura retinica nei pazienti con malattia avanzata. L'inibitore di BCL-xL UBX1325 è stato valutato anche in uno studio di Fase 2, come precedentemente annunciato, che ha dimostrato che una singola iniezione ha portato a miglioramenti statisticamente significativi e clinicamente significativi dell'acuità visiva per 48 settimane nei pazienti con DME, riducendo al contempo il carico del trattamento anti-VEGF.

UNITY sta attivamente arruolando pazienti per uno studio clinico di Fase 2b in cui UBX1325 viene valutato in modo diretto rispetto ad aflibercept, con risultati a 16 settimane attesi nel quarto trimestre del 2024.