Modello di Organizzazione e Controllo Unificato ex D.Lgs. 8 Giugno 2001 N. 231

Vianini S.p.A.

Aggiornamento approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione dell'11 dicembre 2023

VIANINI

I N D I C E

1

PREMESSA

6

2

CORPORATE GOVERNANCE

6

3

STRUTTURA ORGANIZZATIVA

9

4

IL DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N. 231

9

4.1. LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI

9

4.2. IREATI PREVISTI DAL DECRETO

10

4.3. CONDIZIONEESIMENTE DELLARESPONSABILITÀAMMINISTRATIVA

10

4.4. LE "LINEE GUIDA" DI CONFINDUSTRIA

11

5

IL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO DI VIANINI S.P.A

12

5.1.

FINALITÀ DEL MODELLO

12

5.2.

DESTINATARI DEL MODELLO

12

5.3. ELEMENTI FONDAMENTALI DEL MODELLO

12

5.4. CODICE ETICO E MODELLO

13

5.5.

GRUPPO VIANINI

13

5.6. PRESUPPOSTI DEL MODELLO, IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI 13

5.7. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITÀ "A RISCHIO" E DEFINIZIONE DEI PROTOCOLLI

..................15

5.8.

IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ "A RISCHIO"

15

5.9.

DEFINIZIONE DEI PROTOCOLLI

16

6 REGOLE COMPORTAMENTALI DI CARATTERE GENERALE

17

Modello di Organizzazione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

2

VIANINI

6.1.

RISPETTO DELLE LEGGI

17

6.2.

CONFLITTO DI INTERESSI

17

6.3.

RISERVATEZZA

17

6.4.

CORRETTEZZA

17

6.5.

IMPARZIALITÀ

17

6.6.

COMUNICAZIONI ALL'ESTERNO

17

6.7. TUTELA DI BENI DELLA SOCIETÀ

17

7 REATI IN DANNO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (ART.24 D.LGS

231/2001)

18

7.1. COMPORTAMENTI DA TENERE NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E CON LE

AUTORITÀ AMMINISTRATIVE INDIPENDENTI

18

7.2.

POTENZIALI AREE A RISCHIO

18

7.3.

PRINCIPI DI COMPORTAMENTO E CONTROLLO NELLE PRINCIPALI AREE A RISCHIO

18

7.4. PRINCIPI AI QUALI DEBBONO ATTENERSI LE PROCEDURE PER LA PREVENZIONE DEI REATI CONTRO

LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

20

8 DELITTI INFORMATICI E TRATTAMENTO ILLECITO DI DATI (ART.24 BIS

D.LGS 231/2001)

20

8.1.

COMPORTAMENTI DA TENERE

20

8.2. POTENZIALI AREE A RISCHIO

20

8.3. PRINCIPI DI COMPORTAMENTO E CONTROLLO NELLE PRINCIPALI AREE DI RISCHIO

21

8.4. PRINCIPI AI QUALI DEBBONO ATTENERSI LE PROCEDURE PER LA PREVENZIONE DEI REATI

22

9 REATI SOCIETARI (ART.25 TER D.LGS. 231/2001)

22

9.1.

COMPORTAMENTI DA TENERE

22

9.2. POTENZIALI AREE A RISCHIO

22

9.3. PRINCIPI DI COMPORTAMENTO E CONTROLLO NELLE PRINCIPALI AREE DI RISCHIO

23

9.4. PRINCIPI AI QUALI DEBBONO ATTENERSI LE PROCEDURE PER LA PREVENZIONE DEI REATI

SOCIETARI

24

10 REATI FINANZIARI O DI ABUSO DI MERCATO (ART.25 SEXIES D.LGS

231/2001)

25

Modello di Organizzazione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

3

VIANINI

10.1.

COMPORTAMENTI DA TENERE

25

10.2. POTENZIALI AREE A RISCHIO

25

10.3.

PRINCIPI DI COMPORTAMENTO E CONTROLLO NELLE PRINCIPALI AREE A RISCHIO

25

10.4. PRINCIPI PER LA PREDISPOSIZIONE DELLE PROCEDURE PER LA PREVENZIONE DEI REATI FINANZIARI

O DI ABUSO DI MERCATO

26

11 INDUZIONE A NON RENDERE DICHIARAZIONI O RENDERE DICHIARAZIONI MENDACI ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA (ART.25 DECIES D.LGS 231/2001)27

11.1.

COMPORTAMENTI DA TENERE

27

11.2. POTENZIALI AREE A RISCHIO

27

11.3.

PRINCIPI DI COMPORTAMENTO E CONTROLLO NELLE PRINCIPALI AREE DI RISCHIO

27

11.4. PRINCIPI AI QUALI DEBBONO ATTENERSI LE PROCEDURE PER LA PREVENZIONE DEI REATI IN

OGGETTO

28

12 REATI AMBIENTALI (ART. 25 UNDECIES, DLGS. 231/2001)

28

12.1.

POTENZIALI AREE A RISCHIO

29

12.2.

PRINCIPI DI COMPORTAMENTO E CONTROLLO NELLE PRINCIPALI AREE DI RISCHIO

29

12.3. PRINCIPI AI QUALI DEBBONO ATTENERSI LE PROCEDURE PER LA PREVENZIONE DEI REATI IN

OGGETTO

29

13 REATI TRIBUTARI (ART. 25 QUINQUIESDECIES, DLGS. 231/2001)

30

13.1. PRINCIPI DI COMPORTAMENTO E CONTROLLO NELLE PRINCIPALI AREE DI

RISCHIO

30

13.2. PRINCIPI AI QUALI DEBBONO ATTENERSI LE PROCEDURE PER LA PREVENZIONE DEI REATI IN

OGGETTO

31

14 ORGANISMO DI VIGILANZA

31

14.1. PREMESSA

31

14.2. POTERI E FUNZIONI DELL'ORGANISMO DI VIGILANZA

32

14.3. REPORTING DELL'ORGANISMO DI VIGILANZA

33

14.4. FLUSSI INFORMATIVI NEI CONFRONTI DELL'ORGANISMO DI VIGILANZA

34

15 WHISTLEBLOWING

35

Modello di Organizzazione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

4

VIANINI

15.1. CHE COS'È IL WHISTLEBLOWING

35

15.2.

LA NORMATIVA

35

15.3. SCOPO DELLA SEZIONE WHISTLEBLOWING

36

15.4. AMBITO DI APPLICAZIONE OGGETTIVO E SOGGETTIVO

36

15.5.

TUTELA DELLA PRIVACY

37

15.6. RESPONSABILITÀ DEL WHISTLEBLOWER E DI ALTRI SOGGETTI

37

15.7. PROCESSO DI RICEZIONE, ANALISI E TRATTAMENTO DELLE SEGNALAZIONI

37

16 SISTEMA DISCIPLINARE

39

16.1. DESTINATARI E APPARATO SANZIONATORIO

39

16.2.

SANZIONI WHISTLEBLOWING

40

16.3.

AGGIORNAMENTO DEL MODELLO

40

16.4.

INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE

41

Modello di Organizzazione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

5

VIANINI

1 Premessa

Vianini S.p.A. (di seguito anche "Vianini" o la "Società ") è una società quotata alla Borsa italiana, avente ad oggetto l'acquisto, la vendita, la permuta, la locazione, l'amministrazione, la costruzione e la gestione di beni immobili ed ogni attività immobiliare attinente ed affine.

Ai suddetti fini la Società può compiere tutte le operazioni mobiliari ed immobiliari (esclusa la mediazione e l'intermediazione), finanziarie (esclusa la raccolta del risparmio), commerciali ed industriali comunque necessarie ed anche solo opportune ed assumere, nel rispetto e con i limiti e l'osservanza della legge, partecipazioni in altre società ed imprese aventi scopi analoghi, affini o complementari, nelle forme ed alle condizioni che saranno di volta in volta determinate dall'Organo Amministrativo, nonché - sempre ai fini di quanto sopra indicato - concedere fidejussioni ed in genere garanzie reali e personali anche a terzi, assumere mutui ipotecari e compiere qualsiasi operazione bancaria.

Per ottimizzare la gestione delle liquidità non investite nelle attività caratteristiche la Società può investire in titoli azionari, obbligazionari e finanziari.

2 Corporate Governance

Composizione e ruolo del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione della Vianini S.p.a., per il triennio 2023-2024-2025 è composto da 7 membri:

-

Elena De Simone

Presidente

- Massimiliano Capece Minutolo Del Sasso

Consigliere

-

Malwina Kozikowska

Consigliere

-

Marco Longo

Consigliere Indipendente

-

Lupo Rattazzi

Consigliere Indipendente

-

Luigi Rossetti

Consigliere Indipendente

-

Cristina Sgubin

Consigliere Indipendente

Il Consiglio di Amministrazione, a norma di legge e di statuto:

  • attribuisce le deleghe agli amministratori delegati ed al comitato esecutivo, ove costituito;
  • determina, sentito il collegio sindacale, la remunerazione degli amministratori delegati e di quelli che ricoprono particolari cariche;
  • vigila sull'andamento generale della gestione con particolare attenzione alle situazioni di conflitto di interessi;
  • esamina ed approva le operazioni aventi un significativo rilievo economico, patrimoniale e finanziario, con particolare riferimento alle operazioni con parti correlate;
  • verifica l'adeguatezza dell'assetto organizzativo ed amministrativo generale della Società e del Gruppo predisposto dagli amministratori delegati delle singole società.

Presidente del Consiglio di Amministrazione

La rappresentanza della Società spetta al Presidente Elena De Simone, alla quale sono stati conferiti poteri, validi fino alla prima riunione del Consiglio di Amministrazione che si terrà dopo l'Assemblea che sarà chiamata ad approvare il bilancio relativo all'esercizio che si chiuderà il 31 dicembre 2025 e da esercitarsi nel rispetto delle procedure organizzative approvate dal Consiglio di Amministrazione anche ai sensi del D.Lgs. 231/2001, nonché dalle disposizioni contenute nel Codice Etico e nel Modello Organizzativo di Gestione approvato dal Consiglio di Amministrazione e sue successive modifiche e integrazioni:

1. Coordinare e controllare l'attività aziendale ed i rapporti con le partecipate, ed assicurare l'attuazione delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione;

Modello di Organizzazione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

6

VIANINI

  1. Firmare la corrispondenza e rappresentare attivamente e passivamente la Società in Italia ed all'estero nei rapporti con le Amministrazioni dello Stato, con le Amministrazioni Regionali, Provinciali, Comunali e locali, con Enti pubblici e privati, Istituti, Agenzie, Aziende Autonome e municipalizzate e dinnanzi a qualsiasi autorità amministrativa, fiscale e giudiziaria, ordinaria, speciale e in sede arbitrale;
  2. Proporre e sottoscrivere in qualsiasi procedura, in qualsiasi stato, fase, grado e sede, e dinnanzi a qualsiasi autorità amministrativa, fiscale, giudiziaria e arbitrale qualunque ricorso, domanda o difesa, denuncia, esposto o querela, e qualunque atto di procedura; nominare e revocare avvocati e procuratori anche domiciliatari; designare e nominare arbitri, arbitratori e periti di parte;
  3. Sottoscrivere le comunicazioni agli Uffici Giudiziari, alle Camere di Commercio, Borse Valori ed altri Enti ed uffici pubblici e privati, riguardanti adempimenti posti a carico della Società da leggi o da regolamenti; sottoscrivere le comunicazioni alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, e Borsa Italiana S.p.A. stabilite da leggi e regolamenti. Rappresentare la Società in tutte le pratiche relative ad imposte, tasse, contributi, anche assicurativi e previdenziali, con facoltà di rilasciare e sottoscrivere attestazioni, dichiarazioni, denunzie riguardanti i rapporti con il personale sia per gli enti previdenziali, assicurativi, mutualistici, che per fini fiscali, con facoltà di proporre e sottoscrivere ricorsi. Effettuare i versamenti dovuti dalla Società per imposte dirette ed indirette, con facoltà di sottoscrivere le relative dichiarazioni. Effettuare i versamenti dovuti dalla Società per i contributi figurativi e previdenziali con sottoscrizione delle relative denunzie e rilasciare estratti dei libri paga;
  4. Acquistare, vendere, permutare beni mobili per un valore complessivo, nel corso di un singolo esercizio, non superiore ad Euro 25.000,00, convenire il prezzo, pagarlo e concedere eventuali dilazioni di pagamento, con facoltà di rilasciare ad altre persone, in nome e per conto della Società, procura al fine del compimento di singole operazioni di acquisto, vendita o permuta di beni mobili;
  5. Assumere ogni iniziativa necessaria, utile e/o opportuna per assicurare il rispetto di tutte le norme e provvedimenti e le misure in materia di sicurezza del lavoro ed ambientale, presso la sede e le eventuali succursali della stessa, nonché presso tutti gli stabilimenti e le eventuali dipendenze in Italia ed all'estero, assumendo le funzioni proprie del datore di lavoro e delegando le stesse nei limiti consentiti dalla vigente normativa;
  6. Vigilare sul rispetto delle procedure organizzative adottate dalla Società anche ai sensi del D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, e successive modifiche, ferme restando le competenze degli organismi appositamente istituiti o nominati;
  7. Esigere e liberamente riscuotere tutte le somme sia in denaro sia in titoli, sia per capitale sia per interessi maturati e maturandi da qualsiasi persona fisica o giuridica, o Amministrazione, Ente o Istituto, e da tutte le Pubbliche Amministrazioni o da qualsiasi altra Amministrazione, Entità Pubblica e/o Privata, Aziende Autonome o Municipalizzate; incassare depositi, rilasciare ricevute e quietanze nelle forme richieste con esonero, per chi paga, da qualsiasi responsabilità;
  8. Emettere nell'ambito e nei limiti delle obbligazioni regolarmente assunte dalla
    Società, assegni bancari e ordinativi di bonifico sui conti correnti intestati alla Società, anche allo scoperto, purché in tal caso a valere su concessioni di credito accettate e sottoscritte dalla Società, girare, quietanzare e depositare sui conti intestati alla Società assegni circolari, assegni bancari, vaglia cambiari e tratte, vaglia postali,

Modello di Organizzazione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

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VIANINI

pagabili presso aziende di credito, uffici postali e telegrafici ed, in genere, presso qualsiasi Ente o Istituto;

  1. Assumere e licenziare il personale impiegatizio e, relativamente a quest'ultimo, convenire e concedere aumenti retributivi e premi, irrogare sanzioni disciplinari;
  2. Stipulare con tutte le clausole opportune, compresa quella compromissoria, contratti e convenzioni, atti aggiuntivi ed integrativi aventi ad oggetto l'affidamento di forniture, forniture in opera, appalti e subappalti, anche di servizi, di importo non superiore ad Euro 25.000,00 su base singola, e, in ogni caso, di importo complessivo non superiore ad Euro 150.000,00 nel corso di un singolo esercizio, con obbligo di rendicontazione al Consiglio di Amministrazione;
  3. Trattare e concludere operazioni di fido bancario, sottoscrivendo i relativi contratti ed esercitando il recesso ove consentito;
  4. Stipulare, modificare o risolvere contratti di assicurazione di durata non superiore ad anni uno, anche tacitamente rinnovabili e di importo non superiore ad Euro 15.000,00 per singolo contratto; con esclusione della suddetta limitazione per i contratti connessi con i finanziamenti degli immobili;
  5. Stipulare, modificare o risolvere contratti di consulenza a vario titolo (legale, tecnico, fiscale, ecc.), di importo massimo pari a Euro 30.000,00 su base singola, e, in ogni caso, per un importo complessivo non eccedente Euro 100.000,00 nel corso di un singolo esercizio;
  6. Stipulare, modificare o risolvere i contratti relativi a materie assoggettate a deleghe speciali (quali sicurezza, gestione rifiuti ecc.) senza limiti di spesa e con obbligo di rendicontazione delle attività al Consiglio di Amministrazione;
  7. Stipulare contratti di locazione e conduzione sia attiva che passiva, convenendo i relativi canoni e condizioni generali e particolari, intimare ed accettare disdette di finita locazione ovvero risolvere i contratti di locazione, nonché agire in giudizio a tal fine, con obbligo di rendicontazione delle attività al Consiglio di Amministrazione;

17. Conferire incarichi ad operatori del settore per il reperimento di potenziali acquirenti e/o conduttori interessati ad acquistare e/o a locare immobili liberi della Società.

Collegio Sindacale

Il Collegio Sindacale è composto da 3 membri effettivi e 3 supplenti eletti con voto di lista. In possesso dei prescritti requisiti di indipendenza ed onorabilità e con specifiche ed elevate competenze professionali.

Dirigente responsabile per la redazione dei documenti contabili

Dott.ssa Giorgia Barbaresi

Delegato Ambiente

Sig. Marco Morucci (Consulting and Engineering)

RSPP:

Ing. Carmelo Mantarro

Modello di Organizzazione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

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VIANINI

La Società ha istituito una Funzione di Internal Auditing, attualmente ricoperta dal Dott. Fabrizio Caprara, alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione, con il compito di verificare l'effettivo rispetto delle procedure interne, sia operative che amministrative, adottate al fine di garantire una corretta gestione, nonché al fine di identificare, prevenire e gestire, per quanto possibile, i rischi di natura finanziaria ed operativa nonché i rischi di frodi in danno della società. Il responsabile è tenuto a riferire del proprio operato al Presidente ed ai Sindaci.

3 Struttura Organizzativa

La Società si è dotata di una struttura organizzativa e professionale in funzione delle dimensioni e dell'assetto operativo dell'azienda nonché del Gruppo, individuando con precisione i ruoli chiave dell'organizzazione, le funzioni e le specifiche responsabilità assegnate.

L'organigramma della Società è illustrato, con la specificazione delle singole competenze, nel prospetto allegato al presente modello sotto la lett. A).

La Società ha provveduto a redigere una "Mappa delle Aree Aziendali a Rischio", basandosi su un processo di autovalutazione effettuato con la tecnica del control self assessment (CSA) che prevede il coinvolgimento dei responsabili e degli addetti alle aree "sensibili", allegata al presente Modello sotto la lett. B).

Successivamente, nel 2009, la Società ha approvato il codice etico e la prima edizione del Modello di Organizzazione e Controllo ex D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231

Ancora in seguito, sono stati approvati specifici protocolli descrittivi delle modalità operative delle aree aziendali dove si svolgono attività sensibili, così come individuate nella mappa delle Aree Aziendali a rischio.

La Società aggiorna il modello costantemente e periodicamente, in base alle modifiche che si verificano all'interno dell'azienda, ed in base agli aggiornamenti normativi di volta in volta adottati dagli organi legislativi in materia di Responsabilità Amministrativa delle Imprese.

Sezione Prima

4 Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231

4.1. La Responsabilità Amministrativa degli Enti

Il D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, che reca la "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica" (di seguito anche il "Decreto" o il "D. Lgs. 231/2001"), entrato in vigore il 4 luglio 2001 in attuazione dell'art. 11 della Legge Delega 29 settembre 2000 n. 300, ha introdotto nell'ordinamento giuridico italiano, conformemente a quanto previsto in ambito comunitario, la responsabilità amministrativa degli enti, ove per "enti" devono intendersi le società commerciali, di capitali e di persone, e le associazioni, anche prive di personalità giuridica.

Tale nuova forma di responsabilità, sebbene sia definita "amministrativa" dal legislatore, presenta i caratteri propri della responsabilità penale, essendone rimesso l'accertamento al giudice penale competente dei reati dai quali essa è fatta derivare, ed essendo estese all'ente le medesime cautele e garanzie del processo penale.

La responsabilità amministrativa dell'ente deriva dal compimento di reati, espressamente indicati nel D. Lgs. 231/2001, commessi, nell'interesse o a vantaggio dell'ente, da persone fisiche che rivestano funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, o che ne esercitino, anche di fatto, la gestione e il controllo (c.d. "soggetti apicali"), ovvero che siano sottoposte alla direzione o vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati (c.d. "sottoposti").

Oltre all'esistenza dei requisiti sin qui descritti, il Decreto richiede anche l'accertamento della colpevolezza dell'ente, al fine di poterne affermare la responsabilità. Tale requisito è riconducibile ad una "colpa da organizzazione", da intendersi quale mancata adozione, da parte dell'ente, di misure preventive idonee a prevenire la commissione dei reati di cui al successivo paragrafo, da parte dei soggetti espressamente

Modello di Organizzazione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001

9

VIANINI

individuati dal Decreto.

Laddove l'ente sia in grado di dimostrare di aver adottato ed efficacemente attuato un'organizzazione idonea ad evitare la commissione di tali reati, attraverso l'adozione del Modello di Organizzazione e Controllo previsto dal Decreto, questi non risponderà a titolo di responsabilità amministrativa.

4.2. I reati previsti dal Decreto

I reati da cui può discendere la responsabilità amministrativa degli enti costituiscono un elenco tassativo e sono indicati dagli articoli da 24 a 25 duodevicies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 - Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300. (GU n.140 del 19-6-2001).

Le ipotesi delittuose originariamente previste dall'art. 24 e dall'art. 25, infatti, hanno subito nel tempo un notevole incremento, anche per la necessità di dare attuazione agli strumenti normativi di carattere internazionale che prevedevano questo genere di sanzioni.

Per quanto concerne la Vianini S.p.A., il rischio connesso alle fattispecie di reato contemplate dagli articoli 24 ter, 25, 25 bis.1, 25-quater, 25 quater.1, 25 septies, 25 octies, 25 novies, , 25 duodecies, 25 terdecies, 25 quaterdecies 25-quinquies,25 sexiesdecies, 25 septiesdecies e 25 duodevicies, all'esito della mappatura delle aree aziendali di rischio riportata nel documento Allegato alla lett. B al presente Modello è stato classificato come moderato od inesistente (colori blu e verde).

Quanto alle altre fattispecie di reato contemplate dal Decreto per le quali, seppure con talune eccezioni specificamente indicate dal Documento "Mappa delle Aree Aziendali di Rischio", il rischio è stato indicato come elevato o significativo (colori rosso e giallo).

4.3. Condizione Esimente della Responsabilità Amministrativa

Introdotta la responsabilità amministrativa dell'ente, l'art. 6 del D. Lgs. 231/2001 stabilisce che lo stesso non risponde a titolo di responsabilità amministrativa qualora dimostri che:

  • l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, Modelli di Organizzazione e Controllo idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;
  • il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei Modelli e di curarne il relativo aggiornamento, è stato affidato ad un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo;
  • le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i Modelli di organizzazione, gestione e controllo;
  • non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo.

L'adozione del Modello di Organizzazione e Controllo (ovvero di seguito il "Modello") consente, dunque, all'ente di potersi sottrarre all'imputazione di responsabilità amministrativa. La mera adozione di tale documento, da parte dell'organo dirigente dell'ente da individuarsi nel Consiglio di Amministrazione, non pare, tuttavia, sufficiente ad escludere tout court detta responsabilità, essendo necessario che il modello sia, al contempo, efficace ed effettivo.

La presente edizione del MOGC costituisce una revisione dell'edizione precedente con la finalità di aggiornarla in ragione delle novità normative intervenute e di integrarla con l'inserimento di una sezione nella Parte Speciale dedicata ai reati di cui all'art. 25 undecies.

Con riferimento all'efficacia del modello, il Decreto richiede che esso:

  • individui le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati;
  • preveda specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire;
  • individui modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati;
  • preveda obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza del modello.

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