(Alliance News) - Le principali borse europee sono attese in ribasso mercoledì mattina, secondo i futures di IG, dopo aver toccato ieri i livelli migliori in oltre una settimana, con i mercati finanziari che si sono stabilizzati dopo i recenti eventi geopolitici e in attesa dell'indice dei prezzi alla produzione USA di questo pomeriggio.

Questa sera, "i verbali del FOMC ricorderanno agli investitori che "i tassi resteranno più alti più a lungo" se l'inflazione resterà al di sopra dell'obiettivo - commenta Ipek Ozkardeskaya, Senior Analyst di Swissquote Bank -. Per quanto riguarda i dati, si prevede un'inflazione più contenuta sia per i prezzi alla produzione che per quelli al consumo".

"Nonostante l'aumento dei prezzi del greggio - prosegue l'analista - i prezzi della benzina negli USA sono in calo da metà agosto a causa del crollo dei margini delle raffinerie. Quest'ultimo potrebbe temperare una spesa stagionalmente forte a settembre. Ma quanto a lungo i prezzi della benzina rimarranno in calo è ancora da vedere. I rischi sui rendimenti statunitensi restano inclinati verso l'alto, nonostante i discorsi dovish della Fed e gli afflussi di beni rifugio nei titoli di Stato USA a seguito delle crescenti tensioni in Medio Oriente. Il rendimento a 2 anni degli USA rimane di 50 pb al di sopra dell'intervallo superiore dell'obiettivo politico dei Fed funds".

In ogni caso, indipendentemente dalla direzione in cui sono orientati i rischi, i rendimenti più bassi soddisfano gli investitori azionari, con gli indici USA che hanno chiuso in rialzo questa notte.

Il FTSE Mib, quindi, è atteso in calo di 130,0 punti o dello 0,4% dopo aver chiuso su del 2,3% a 28.318,22.

In Europa, il FTSE 100 di Londra è dato in calo di 18,8 punti o dello 0,3%, il CAC 40 di Parigi è previsto in rosso di 61,3 punti o dello 0,9%, mentre il DAX 40 di Francoforte è atteso in ribasso di 46,0 punti o dello 0,3%.

Tra i listini minori italiani, martedì sera, il Mid-Cap ha guadagnato il 2,1% a 39.521,38, lo Small-Cap ha chiuso in rialzo dell'1,7% a 25.454,96, mentre l'Italia Growth ha terminato in verde dello 0,4% a 8.080,31.

Sul listino principale di Borsa Italiana, è avanzato bene Amplifon, che ha chiuso su del 4,4% con prezzo a EUR27,30, rialzando la testa dopo quattro sedute fra i ribasssiti.

Ha fatto ancora meglio Nexi, che ha chiuso invece su del 4,8% a EUR5,74.Da segnalare che sul titolo Barclays ha tagliato il target price a EUR6,50 dal precedente EUR7,60.

Ha prevalso il lato degli acquisti anche su Telecom Italia, che ha portato l'asticella al rialzo del 4,7% a EUR0,2730. Diversi media hanno riportato dell'incontro tra il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti e il capo di gabinetto del governo Meloni, Gaetano Caputi, che, su richiesta di Vivendi che è il primo azionista di TIM, hanno ricevuto il presidente Yannick Bollorè e l'ad Arnaud de Puyfontaine. Per Vivendi l'offerta di KKR non rende giustizia al valore strategico dell'infrastruttura, senza risolvere il problema del debito alla radice, mettendo a rischio la società che rimane e i suoi dipendenti. Per questo l'azionista francese è pronto a tutelare i suoi diritti nelle sedi legali più opportune.

KKR lavora dal 26 giugno insieme al management di TIM, per formulare un'offerta vincolante entro il 15 ottobre per Netco, la società che racchiude la rete primaria e secondaria, e i cavi sottomarini di Sparkle - che il MEF intende rilevare in un secondo momento.

Azimut Holding - su dell'1,1% - ha fatto sapere martedì di aver registrato nel mese di settembre una raccolta netta positiva per EUR247 milioni, raggiungendo così EUR5,0 miliardi da inizio anno e con un obiettivo per l'intero anno 2023 di EUR6-8 miliardi, di cui il 60% pari a EUR3 miliardi è stato indirizzato in prodotti di risparmio gestito. Le masse totali gestite si attestano a EUR59,1 miliardi e, includendo le masse amministrate, a fine settembre hanno raggiunto EUR87,2 miliardi.

Sul segmento cadetto, invece, buona spinta su Alerion, che è avanzato del 7,2%, con la società che prosegue regolarmente con il programma di buyback. Da ultimo ha comunicato lunedì di aver acquistato 6.250 azioni ordinarie proprie tra il 2 e il 6 ottobre, per un controvalore complessivo di EUR157.000 circa.

Carel Industries ha invece raccolto il 3,8%, con prezzo a EUR21,85 per azione, dopo la contrazione di lunedì con il 3,9%.

Ariston Holding è invece avanzato del 4,6%, dopo l'1,8% di passivo della vigilia.

ENAV - in denaro con il 2,1% - ha fatto sapere martedì di aver ricevuto un finanziamento da EUR160 milioni per l'ammodernamento e la digitalizzazione delle sue infrastrutture e dei sistemi per la gestione del traffico aereo dalla Banca europea per gli investimenti.

Salvatore Ferragamo ha terminato la corsa in verde dell'1,8%, con nuovo prezzo a EUR12,09 per azione. Si menziona che sul titolo Goldman Sachs ha aumentato il prezzo obbiettivo a EUR14,00 da EUR13,70.

Fra il ristretto gruppo dei ribassiti del listino, Antares ha lasciato sul parterre il 3,9%, proseguendo il suo lungo trend ribassista.

Sullo Small-Cap, spinta su doValue, che ha portato a casa un attivo del 7,3%. La company ha comunicato lunedì che partirà con un programma di buyback da 2,0 milioni di azioni. Le azioni, pari al 2,5% del capitale sociale della società, potranno essere rilevate entro il 25 ottobre 2024 e, al prezzo di venerdì di EUR3,59, l'ammontare investito sarebbe di EUR7,2 milioni.

Si è messa in mostra anche Sogefi, che ha chiuso salendo del 6,9% e marcando la quarta candela rialzista consecutiva.

Giglio Group si è invece spinto avanti del 5,6%, rialzando la testa dopo due sessioni chiuse al ribasso.

Servizi Italia - su del 2,1% - ha fatto sapere martedì di aver siglato un contratto con Steris Spa per l'acquisizione di un ramo d'azienda di quest'ultima deputato a servizi di decontaminazione e sterilizzazione. ll prezzo dell'operazione, che si stima possa evere efficacia entro il mese di dicembre, è stato definito tra le parti in EUR2,7 milioni e sarà finanziato tramite risorse disponibili.

In nota negativa, fra i pochissimi ribassiti, Restart ha ceduto il 6,3% portando il prezzo a EURE0,2100, oggetto di profit taking dopo due sedute chiuse accumulando un attivo di oltre l'8%.

Fra le PMI, Gambero Rosso si è alungato oltre il 10%, alla sua terza seduta da rialzista.

Bene anche Ecomembrane ha chiuso su dell'8,5%, alla sua terza seduta da rialzista.

In nota negativa, Ambromobiliare ha ceduto il 5,7%, riprezzandosi a EUR1,65 per azione, chiudendo la sua terza seduta di fila da ribassista.

Farmacosmo è calato invece del 6,3% a EUR0,74, oggetto di profit taking dopo quattro sedute in cui hanno prevalso gli acquisti.

In Asia, il Nikkei sale con lo 0,8%, l'Hang Seng avanza con l'1,9% e lo Shanghai Composite avanza con lo 0,3%.

A New York, il Dow ha chiuso in rialzo dello 0,4% a 33.739,30, il Nasdaq in attivo dello 0,6% a 13.562,84 e l'S&P 500 ha terminato su dello 0,5% a 4.358,24.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0602 contro USD1,0606 registrato in chiusura azionaria europea di martedì, mentre la sterlina vale USD1,2287 da USD1,2271 di martedì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD87,84 al barile da USD87,35 al barile di martedì in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD1.859,63 l'oncia da USD1.859,00 l'oncia di martedì sera.

Il calendario macroeconomico di mercoledì prosegue alle 1000 CEST con la produzione industriale italiana. Alle 1110 CEST è prevista un asta di BOT a 12 mesi.

Alle 1300 CEST il report sui mutui USA, mentre alle 1430 CEST sarà la volta dell'indice dei prezzi alla produzione. Alle 1615 il discorso di Waller, mentre alle 1815 CEST quello di Bostic. Attesi alle 2000 CEST i verbali del FOMC, mentre alle 2230 CEST usciranno le scorte settimanali di petrolio.

Nel calendario societario non sono previsti particolari eventi.

Di Chiara Bruschi, Alliance News reporter

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