BERLINO (Reuters) - Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ha detto che Berlino dovrà portare a casa risparmi a due cifre per risolvere la crisi di bilancio, in un contesto in cui si registra un rallentamento della crescita nella maggiore economia europea.

Lindner prevede di eliminare i limiti autoimposti all'indebitamento e di presentare una manovra aggiuntiva la prossima settimana, dopo che una sentenza della corte costituzionale tedesca ha cancellato miliardi di euro dal bilancio federale e ha costretto il governo a congelare la maggior parte delle spese già previste.

Per continuare a sostenere l'industria, Lindner, politico dalle posizioni 'hawkish', ha escluso qualsiasi aumento delle tasse, spiegando che i soldi necessari dovranno essere trovati altrove, riformando lo stato sociale.

"Stiamo parlando di un'ulteriore e significativa necessità di consolidamento", ha detto Lindner in un'intervista al quotidiano Handelsblatt. "Stiamo parlando di decine di miliardi, ad esempio per attuare gli ambiziosi piani di rinnovamento delle infrastrutture e di investimento in tecnologia"

"In una fase di scarso dinamismo economico, l'obiettivo deve essere quello di alleggerire il peso sui cittadini e sulle imprese", ha aggiunto.

Il governo del cancelliere Olaf Scholz si appresta a proporre l'abolizione del freno al debito, che limita il deficit strutturale di bilancio all'equivalente dello 0,35% del prodotto interno lordo, proponendo al Parlamento una "situazione di emergenza" per il 2023.

Il freno, introdotto dopo la crisi finanziaria globale del 2008-09, è stato sospeso per la prima volta nel 2020 per aiutare il governo a sostenere le imprese e il settore sanitario contro i contraccolpi economici del Covid-19.

Lindner era stato riluttante a sospendere il meccanismo del freno all'indebitamento, poiché il suo partito è fortemente a favore della disciplina fiscale, ma ha ceduto quando le turbolenze di bilancio hanno messo a dura prova la frammentata coalizione a supporto del cancelliere Scholz.

INCONTRO DI BOXE CON MANI LEGATE

La crisi ha scatenato richieste di riforma del freno al debito. Il ministro dell'Economia Robert Habeck, dei Verdi, favorevole alla spesa pubblica, lo ha criticato perché poco flessibile e perché impedisce di fornire all'industria il sostegno necessario per evitare che i posti di lavoro e la creazione di valore si spostino all'estero.

Davanti a una standing ovation alla conferenza del partito dei Verdi, Habeck si è chiesto se il freno al debito sia applicabile in tempi molto diversi da quelli in cui era stato concepito, "quando la protezione del clima non era presa sul serio, le guerre erano un ricordo del passato e la Cina era la nostra riserva di lavoro a basso costo"

"Con il freno al debito così com'è, ci siamo volontariamente legati le mani dietro la schiena mentre entriamo sul ring per un incontro di boxe. È così che vogliamo vincere? Gli altri hanno i ferri di cavallo avvolti nei guantoni e noi non abbiamo nemmeno le braccia libere. È chiaro come andrà a finire", ha detto.

Secondo un sondaggio dell'emittente Zdf, solo una minoranza di tedeschi, il 35%, è favorevole alla sospensione del freno al debito, mentre il 61% vuole che rimanga in vigore.

Circa il 57% vuole che il deficit di bilancio scaturito con la sentenza della Corte sia coperto da tagli alla spesa, l'11% è favorevole all'aumento delle tasse e il 23% vuole che lo Stato emetta debito aggiuntivo.

Quest'anno la Germania è stata una delle economie più deboli d'Europa, a causa degli alti costi dell'energia, della debolezza degli ordini globali e dell'aumento dei tassi d'interesse. I dati di oggi hanno mostrato una contrazione dell'economia nel terzo trimestre.

L'istituto Ifo ha detto che il morale delle imprese tedesche è migliorato per il terzo mese consecutivo a novembre, aggiungendo che per il momento la sentenza del tribunale non ha avuto alcun impatto.

"La domanda che sorge spontanea è se l'aumento dell'indice Ifo sul clima delle imprese sia solo momentaneo o segni una svolta in positivo. Non vogliamo crederci", ha detto Thomas Gitzel, capo economista di Vp Bank.

Le possibili misure di austerity derivanti dalla decisione del tribunale "non contribuiscono esattamente ad aumentare la fiducia nello sviluppo economico futuro", ha aggiunto Gitzel.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)