L'indice del dollaro ha toccato 103,58, ai massimi dal 13 dicembre, estendendo i guadagni dopo il balzo dello 0,67% di ieri.

Il rialzo è stato determinato in parte dalle dichiarazioni del banchiere della Federal Reserve Christopher Waller, secondo il quale sebbene gli Stati Uniti si trovino "a breve distanza" dal target dell'inflazione del 2%, la Fed non dovrebbe affrettarsi a tagliare il tasso di interesse di riferimento finché non sarà chiaro che l'inflazione rimarrà più bassa per un periodo più lungo.

Il dollaro guadagna lo 0,3% nei confronti dello yen giapponese a 147,59, ai massimi da inizio dicembre, mentre il dollaro australiano, esposto alla Cina, cede lo 0,3% a 0,6566 dollari, ai minimi dal 12 dicembre.

Anche il dollaro avanza dello 0,1% sullo yuan offshore cinese a 7,2177, a un nuovo massimo di due mesi.

L'euro scambia poco mosso a 1,0882 dollari, dopo il calo dello 0,7% registrato ieri in seguito alle dichiarazioni di Waller, mentre i commenti dei banchieri della Banca centrale europea, che hanno respinto l'ipotesi di un imminente taglio dei tassi in Europa, hanno stimolato l'euro.

La sterlina guadagna terreno rispetto al dollaro, in rialzo dello 0,4% a 1,2690 dollari, dato che l'aumento dell'inflazione britannica ha rafforzato le aspettative del mercato secondo cui la Banca d'Inghilterra (BoE) sarà più lenta a tagliare i tassi rispetto alle altre banche centrali.

L'euro tocca i minimi di un mese sulla sterlina e scivola dello 0,35% a 85,71 pence. La sterlina guadagna lo 0,8% anche nei confronti del dollaro australiano, ai massimi di quattro mesi

 

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)