Il dollaro australiano ha ripreso i ribassi delle ultime sessioni martedì, appesantito da dati cinesi deludenti che hanno evidenziato una ripresa economica lenta nel suo principale partner commerciale, ignorando in gran parte una banca centrale dal tono falco.

La valuta è scesa dello 0,3% a 0,6685 dollari, dopo aver guadagnato lo 0,9% durante la notte fino a 0,6708 dollari. Ora affronta una resistenza importante alla media mobile a 200 giorni di $0,6721 e ha un supporto al minimo di due settimane di $0,6636 toccato venerdì scorso.

Il dollaro kiwi è rimasto piatto a 0,6244 dollari, dopo aver guadagnato lo 0,8% durante la notte a 0,6243 dollari. Affronta la resistenza del top della scorsa settimana a 0,6384 dollari, mentre trova supporto a 0,6160 dollari.

La coppia è stata messa sotto pressione dopo che gli ultimi dati sulle vendite industriali e al dettaglio del principale partner commerciale, la Cina, sono stati inferiori alle previsioni degli analisti, nonostante una spinta da una base bassa l'anno scorso, aggiungendo prove di una ripresa COVID-19 che si sta esaurendo.

L'australiano non è riuscito nemmeno a trarre vantaggio dal tono da falco della Reserve Bank of Australia, che ha avvertito che potrebbero essere necessari altri aumenti dei tassi per contenere l'inflazione.

Nei verbali della sua ultima riunione politica, la RBA ha rilevato maggiori rischi di rialzo per l'inflazione, che non è destinata a rientrare nella parte superiore dell'intervallo target fino alla metà del 2025.

"I verbali della riunione di maggio del Consiglio di amministrazione della RBA ci sembrano più falsi", ha dichiarato Adam Boyton, responsabile dell'economia australiana presso ANZ.

"Vediamo i rischi legati alla nostra aspettativa di un ultimo rialzo dei tassi di 25 pb ad agosto, ossia che la RBA aumenti di più e/o prima di quanto prevediamo. L'allentamento rimane un po' lontano".

L'Australia è pronta a riferire i dati sui salari del primo trimestre, che saranno fondamentali per la decisione politica della RBA il mese prossimo. Gli economisti si aspettano che la crescita annuale dei salari salga al 3,6% dal 3,3% del trimestre precedente.

I mercati vedono ancora la RBA mantenere i tassi fermi a giugno, anche se c'è una maggiore possibilità che la banca centrale si muova nuovamente ad agosto o settembre.

A pesare sul mercato c'è anche un sondaggio sul sentimento dei consumatori che ha mostrato che l'umore dei consumatori si è oscurato, passando ad un livello appena migliore rispetto al periodo della pandemia COVID, dopo la decisione a sorpresa sui tassi da parte della RBA a maggio e un bilancio australiano contenuto che ha fornito un sostegno limitato al costo della vita.

I rendimenti australiani a tre anni hanno invertito i guadagni e sono rimasti fermi al 3,141%, mentre il decennale è salito di 2 punti base al 3,447%. (Redazione Stella Qiu; Editing di Edmund Klamann)