MILANO (MF-DJ)--Gli indici azionari trattano in calo in una seduta volatile. Ieri a Wall Street è stata la sessione peggiore da mesi, con il sentiment degli investitori martellato dalle preoccupazioni per le prospettive economiche globali e dalla probabilitá di una politica piú restrittiva delle banche centrali.

Il Dow Jones è in calo dello 0,48% e l'S&P 500 dello 0,16%. Il Nasdaq

Composite scende dello 0,03%.

"Quando si passa da una crescita del Pil nominale del 14% a qualcosa come il 5%, questo è un 'atterraggio brusco' e avrá un impatto negativo sugli utili aziendali", ha detto Mike Wilson, Chief US Equity Strategist e Chief Investment Officer di Morgan Stanley, parlando a Cnbc. "Sicuramente la Fed sta facendo il suo lavoro e hanno ammesso il loro errore" sull'inflazione, "inasprendo in modo aggressivo, il piú aggressivo che abbia visto nella mia vita. Penso che gli investitori siano un pò troppo speranzosi sulla possibilitá di un cambiamento di rotta in questo senso", dice Wilson. "Che siano 50 o 75 punti base di aumento dei tassi a settembre, quel che conta è che stanno inasprendo, e continueranno a farlo finchè non atterranno la riduzione dell'inflazione, senza che i danni per il mercato del lavoro siano troppo ingenti", conclude l'esperto.

"Questo mercato ribassista a nostro avviso ha un ultimo atto" da compiere, si legge in una nota di Lisa Shalett di Morgan Stanley Wealth Management. Il capo del comitato di investimento globale ha affermato che gli investitori stanno sottovalutando l'inflazione, i crescenti rischi di recessione e le aspettative sugli utili che dovranno scendere a un certo punto.

Sotto la lente questa settimana è il discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell alla conferenza economica di Jackson Hole di venerdì, che dovrebbe portare al mercato maggiore chiarezza sul percorso politico della banca centrale.

Il recente selloff è stato, in parte, guidato dai timori che la Fed non rallenterá il suo inasprimento della politica monetaria, diretto a combattere un'inflazione ai massimi da 40 anni.

"Ieri è stato un mare di rosso per gli asset rischiosi e le obbligazioni sovrane, con l'intensificarsi della crisi energetica in Europa, contribuendo allo spettro dell'inasprimento delle banche centrali globali che giá pesa sui mercati", ha affermato Tim Wessel, analista di Deutsche Bank.

lus

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2317:11 ago 2022


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August 23, 2022 11:12 ET (15:12 GMT)