Articolo originale pubblicato su Dow Jones English Newswire, traduzione a cura della redazione Il Sole 24 Ore Radiocor.

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 mag - Il mese scorso la Cina sembra aver perso un po' di appetito per l'oro: la domanda da parte degli investitori e della banca centrale è diminuita, poiché i fattori stagionali si sono combinati con l'impennata dei prezzi per attenuare la domanda di metallo prezioso.

I dati doganali hanno mostrato che le spedizioni di oro per uso non monetario in Cina sono scese del 30% ad aprile rispetto al mese precedente. Sebbene il mese di aprile sia tradizionalmente un periodo di debolezza della domanda di oro in Cina, il calo arriva in un periodo di prezzi record.

Il calo fa seguito a mesi in cui i consumatori e gli investitori cinesi hanno fatto incetta di lingotti e monete d'oro, a causa della prolungata contrazione del settore immobiliare e della volatilità del mercato azionario, che ha scatenato una fuga verso la sicurezza. Secondo i dati ufficiali, nel primo trimestre il consumo del bene rifugio in Cina è aumentato di quasi il 6% rispetto all'anno precedente.

Secondo gli analisti, la domanda sostenuta dalla Cina, il più grande produttore e consumatore d'oro al mondo, sta favorendo il rally dei prezzi. Le aspettative del mercato per l'inizio dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, che dovrebbero dare il via a cicli di allentamento monetario anche altrove, hanno aggiunto ulteriore carburante. I prezzi del metallo non fruttifero tendono a muoversi inversamente ai tassi.

Le crescenti tensioni geopolitiche sono un altro fattore che alimenta l'appetito per i beni rifugio, spingendo l'oro a una serie di massimi storici sopra i 2.400 dollari l'oncia quest'anno. Il metallo giallo ha toccato i 2.450 dollari l'oncia lunedì, dopo la notizia della morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero.

Secondo gli analisti, il rally potrebbe aver intaccato la domanda di oro da parte della banca centrale cinese per utilizzarlo come riserva. Come i suoi omologhi globali, la People's Bank of China ha incrementato le sue riserve auree, avendo effettuato acquisti per 18 mesi consecutivi. Tuttavia, la PBOC ha acquistato solo 60.000 once troy in aprile, in calo rispetto alle 160.000 e 390.000 once registrate rispettivamente in marzo e febbraio.

Resta da vedere se il calo della domanda cinese di aprile sarà solo un episodio, dal momento che il rally dell'oro non mostra ancora segni di arresto.

Le tensioni geopolitiche rimangono relativamente alte, ha dichiarato in una nota Ipek Ozkardeskaya, analista senior di Swissquote Bank, citando la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, gli attriti commerciali tra Cina e Occidente e l'incertezza provocata dalla morte del presidente iraniano.

Gli indicatori di tendenza e di momentum rimangono favorevoli a un ulteriore rialzo dell'oro, ha affermato l'esperta, indicando la soglia psicologica dei 2.500 dollari l'oncia come il prossimo obiettivo naturale per i tori dell'oro. L'oro è stato scambiato per l'ultima volta intorno a 2.416 dollari.

"Per coloro che si chiedono se il rally dell'oro possa estendersi, la risposta è sì, potrebbe", ha detto.

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May 21, 2024 05:37 ET (09:37 GMT)