LONDRA (Reuters) - Il ministro delle Finanze britannico, Jeremy Hunt, ha detto che il governo aumenterà la tassa sugli extra profitti delle società petrolifere e del gas e la estenderà alle aziende produttrici di energia, nel tentativo di raccogliere fondi per colmare un grave buco nelle finanze pubbliche.

L'impennata dei prezzi del petrolio e del gas, sulla scia dell'invasione russa dell'Ucraina, ha portato le bollette energetiche delle famiglie a livelli record, innescando la peggiore crisi del costo della vita in Gran Bretagna da generazioni. 

Hunt ha detto che l'imposta sulle compagnie petrolifere e del gas sarà aumentata al 35%, rispetto all'attuale aliquota del 25%, e sarà prorogata fino alla fine di marzo 2028.

L'imposta sugli extra profitti sarà estesa ai produttori di energia elettrica, con un prelievo del 45% che sarà applicato a partire dal 1° gennaio alle entrate che il governo riterrà "straordinarie", provenienti dai produttori di energia a bassa emissione di carbonio, come quella eolica e nucleare.

Attualmente il costo di produzione dell'elettricità nelle centrali a gas costituisce il parametro di riferimento per stabilire il prezzo all'ingrosso dell'elettricità, che contribuisce a determinare quanto i cittadini pagheranno per l'energia. 

Ciò significa che i produttori di energia rinnovabile e gli impianti nucleari possono beneficiare di prezzi all'ingrosso elevati.

I documenti del Tesoro mostrano che l'imposta del 45% sulle imprese produttrici di energia a bassa emissione di carbonio si applicherebbe ai ricavi ottenuti dalla produzione di energia a un prezzo medio superiore a 75 sterline per megawattora (MWh).

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Stefano Bernabei)